Potrebbe esserci un unico filo conduttore tra le aggressioni ad alcuni automobilisti, avvenute a Perugia domenica sera (5 giugno), e la tentata rapina all’ufficio postale di Tordandrea, verificatasi ieri mattina (6 giugno) intorno alle 10.40. Ora le indagini della polizia di Perugia e dei carabinieri di Assisi si stanno orientando proprio nel cercare di ricostruire con esattezza tali fatti di cronaca e per stabilire se ci sia un collegamento tra loro.
Tutto è cominciato domenica sera, quando una infermiera è stata aggredita nel parcheggio dell’ospedale di Perugia ‘Santa Maria della Misericordia’. Alla donna, sotto la minaccia di una pistola, è stata sottratta la sua Fiat 500. Poche ore prima, nella zona del centro commerciale di Borgonovo, un’altra vittima: questa volta si tratta di un uomo che è fortunatamente riuscito a resistere al tentativo di rapina dell’auto, nonostante sia stato colpito alla testa con un calcio di una pistola.
E infine la tentata rapina all’ufficio postale di Tordandrea, frazione di Assisi. In piena mattinata, 2 banditi armati di ascia e pistola, in base a quanto riferito dai militari di Assisi, si sono introdotti nelle Poste del piccolo centro dell’assisano, sparando alcuni colpi di arma da fuoco contro il vetro antisfondamento che protegge gli impiegati di un qualunque ufficio postale, dopo aver tentato di sfondarlo prima con un’ascia. L’intenzione del ‘commando’ era infatti quella di accedere alla zona riservata. Ma i malviventi non sono riusciti a compiere la rapina, grazie anche alla prontezza di riflessi del personale dell’ufficio postale che ha fatto scattare subito l’allarme, e fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Ad attenderli, fuori dall’edificio c’era un terzo bandito, il ‘palo’, che, dopo aver messo in moto l’auto, la Fiat 500 oggetto della rapina la sera prima a Perugia, appunto, avrebbe fatto guadagnare la fuga ai malviventi. L’auto è stata già ritrovata dai Carabinieri di Assisi poco distante dall’ufficio postale preso di mira.
(foto di archivio)
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