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Sparatoria, nuovi risvolti nelle indagini / Si prega per il bimbo, la mamma peggiora

Con la morte del reo il reato si estingue. Il fascicolo sulla tentata strage di Ponte Valleceppi va quindi verso l’archiviazione. Ma ulteriori indagini sono comunque in corso e non è escluso che il sostituto procuratore Manuela Comodi decida di richiedere anche un’autopsia sul corpo di Riccardo Bazzurri, volta agli ultimi accertamenti sulla ferita che si è inferto da solo con il quarto colpo esploso dalla Beretta calibro nove. Già in fase di indagini, quando il 32enne era ancora in vita era stato praticato l’esame dello stub che sarebbe stato fondamentale in caso di processo. Ma quel processo non ci sarà, perché il carrozziere di Ponte Felcino è spirato prima di affrontare le conseguenze penali del suo atroce gesto. Nella notte un’equipe di 50 persone tra medici, assistenti e infermieri ha lavorato per l’espianto degli organi poi inviati in molti ospedali d’Italia, come deciso dai familiari.

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Ora il pensiero di tutti è rivolto al piccolo di due anni, le cui condizioni vengono definite gravissime dai medici del Meyer che lo hanno in cura. Ci vorrebbe un miracolo. Quello per il quale ora, tre famiglie e tutta la comunità, stanno pregando. L’équipe neurochirurgica dell’ospedale pediatrico fiorentino ha stabilizzato la circolazione endocranica. Ora il piccolo è ricoverato in rianimazione ma i sanitari non si sbilanciano. Nelle scorse ore il bimbo ha mosso una manina, ma quello che da molti è stato letto come un segnale di speranza potrebbe essere soltanto una reazione involontaria.

LA CRONACA DELLA DOMENICA DI SANGUE

TRAGEDIA DI PERUGIA, VITE APPESE AD UN FILO / ESPIANTO DEGLI ORGANI PER BAZZURRI / AGGIORNAMENTI

Intanto nei corridoi del Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove sono ancora ricoverate Ilarietta ( come viene chiamata la mamma del piccolo) ed Ilaria (l’amica ternana rimasta coinvolta nella sparatoria e ferita al volto), si prega anche per la 24enne, per la quale ieri i medici dopo la seconda tac non avevano riscontrato alcuna variazione. Si spera che nel fine settimana sarà possibile esprimere una prognosi, sempre che la giovane riesca a tener duro e superare questa fase estremamente critica. Ma le notizie non sono buone e un nuovo bollettino medica parla di peggioramento del quadro clinico.

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E i parenti ed amici, molti dei quali sono stati anche sentiti dagli inquirenti raccontano di una storia travagliata e di una “ossessione” di Riccardo nei confronti della ex, con cui la relazione era finita a settembre. Prima fra tutti proprio la testimone e sopravvissuta alla tentata strage Ilaria che con le poche forse che aveva, una volta ricevuto il colpo di pistola ha parlato con il vicino di casa medico che è corso a soccorrerla dicendo da subito che a sparare era stato Riccardo. Il Giornale dell’Umbria in una intervista esclusiva al medico soccorritore ha raccontato le parole della donna: “Stefano, aiutami. Bazzurri ha sparato a Ilaria e poi a tutti”. E adesso la pista più battuta è quella della premeditazione, come intuito dai primi minuti dalle parole del sostituto procuratore Manuela Comodi “era andato lì per uccidere”. Del resto non si va con in tasca una pistola carica, in macchina un coltello, solo per parlare. E ci sono altri aspetti, come il fatto che l’uomo spiasse la ex compagna con un cannocchiale poche ore prima di commettere il gesto. E le numerose liti mai denunciate, “perchè comunque Riccardo era un ottimo padre”. E allora come si è innescato il germe della follia? Da quanto il 32enne stava meditando una simile azione? “Ci sono sempre due strade, quella giusta che conduce a un futuro incerto e quella sbagliata che ti porta sempre a capire dove andrai”, lo scriveva qualche manciata di ore prima della sparatoria proprio Bazzurri sulla sua pagina Facebook poi oscurata.

Le parole del CARDINALE BASSETTI