Nella mattinata di ieri martedì 4 marzo 2014, il personale della Sezione “Criminalità Diffusa” di questa Squadra Mobile ha catturato uno spacciatore tunisino, pluripregiudicato e noto alle forze dell'ordine.
Gli agenti, nelle ore mattutine di ieri, stavano osservando e monitorando la zona tra Via Settevalli, Via Del Macello e Fontivegge, impiegati in uno specifico servizio di prevenzione e repressione dei fenomeni di microcriminalità, con particolare riguardo allo spaccio di droga “su strada”.
Verso le 10, hanno individuato e seguito Mouelhi Alì, tunisino del 1982, già a loro conosciuto per i suoi trascorsi criminosi in città.
Il giovane percorreva a piedi, in tutta tranquillità, Via Settevalli in direzione della Stazione Ferroviaria, ma appena si è accorto che un agente gli si stava avvicinando, lo ha riconosciuto e ha fatto immediatamente dietrofront, invertendo repentinamente il proprio senso di marcia ed avendo particolare cura, nel frattempo, a ingerire un involucro in plastica contenente una sostanza polverosa di colore chiaro che lui stesso, in seguito, ammetterà essere droga destinata al mercato perugino.
Scatta l’inseguimento: dopo poche decine di metri, gli agenti lo fermano e lo perquisiscono.
Dopo la perquisizione, gli sono stati trovati in tasca la somma contante di 270 euro, di certo ricavato dello spaccio, e due telefoni cellulari con due relative utenze che squillano senza sosta: sono i suoi clienti, tutti a lui fidelizzati e puntualmente registrati sulle sue rubriche con il loro nome di battesimo o con il relativo soprannome.
Gli agenti della “Diffusa” rispondono alle continue chiamate e, fingendo un credibile accento tunisino, fissano appuntamenti con gli acquirenti, ai quali gli stessi si presentano puntualmente, ma il loro entusiasmo viene immediatamente “smorzato” dall’amara sorpresa di non trovare il loro fornitore di fiducia bensì dei poliziotti pronti a sentirli per ricostruire il loro rapporto commerciale “fiduciario” e spesso esclusivo con il venditore di droga, cocaina od eroina che sia.
A seguito di tale ricostruzione, Mouelhi è stato sottoposto a Fermo di Indiziato di Delitto per la violazione dell’art. 73 del DPR. 309 del 1990 ed accompagnato a Capanne a disposizione del Sost. Proc. Dott.ssa Angela Avila.
Il giovane tunisino, in Italia da circa 14 anni, irregolare sul territorio nazionale, vanta numerosissimi precedenti penali quasi tutti riconducibili all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, perlopiù compiuta tra Perugia e Vibo Valentia.
Proprio in virtù di una condanna definitiva per reati di droga, era appena uscito dal carcere di Capanne, dopo circa un anno di reclusione, lo scorso 31 gennaio 2014, per poi farvi ritorno appena un mese dopo per motivi analoghi.
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