C’è chi ha chiesto l’intervento dell’esercito, ma di certo a Palazzo dei Priori il clima si è spinto oltre la “guerra fredda”. Questa mattina durante la seduta della commissione i consiglieri comunali del Partito Democratico hanno abbandonato i lavori chiedendo anche le dimissioni dell’assessore Francesco Calabrese che sulla pagina social di “Perugia, ieri, oggi e domani” ha così commentato le recenti spaccate in centro storico: “Si può affidare a generale osservazione di comune buon senso che a Perugia, da alcune settimane, stanno accadendo cose che hanno poco a che fare con il tipico tema della sicurezza che conoscevamo? Rimanendo agli ultimi fatti, la sequenza ripetutamente sfidante di questi giorni per corso Vannucci, radicalmente estranea a qualsiasi logica di resa malavitosa, non ha l’odore acre dell’intimidazione mafiosa?”. A questo il Partito Democratico ha risposto appunto chiedendo al sindaco Romizi di revocare le deleghe all’assessore.
“Le dichiarazioni e le insinuazioni dell’assessore Francesco Calabrese sulla sicurezza a Perugia sono di una gravità inaudita. Calabrese perde ancora una volta l’occasione per dimostrare di saper onorare il suo incarico, evita di affrontare la questione da una prospettiva di correttezza istituzionale e politica, alimenta paure e un clima di tensione tra i cittadini, grattando la pancia delle persone e suscitando sospetti gravissimi, che vanno ben oltre l’opinione politica, su presunti ‘sistemi’”. Così Francesco Maria Giacopetti, segretario del Pd di Perugia. “Anche io avrei, a questo punto, qualche domanda da rivolgere all’assessore Calabrese – aggiunge Giacopetti: sa qualcosa che noi non sappiamo? O sono solamente gravissime illazioni, che, pronunciate da un rappresentante istituzionale, che per il ruolo che riveste ha solitamente una credibilità maggiore agli occhi dei cittadini, assumono, per altro, una pesantezza ancora più ingombrante? Non pensa, forse, che la definizione dei contorni della vicenda ‘spaccate’ competa ad altre sedi, ben più adatte di un assessorato ai Lavori pubblici a parlare di criminalità?”. “Usare il tema della sicurezza per raccattare voti o mantenere il consenso è sbagliato. Sempre e a prescindere dal colore politico – prosegue il segretario Pd. E’ per questo che non abbiamo esitato a stigmatizzare chi ha fondato le sue campagne elettorali sul tema ed è per questo che oggi trovo allarmanti le riflessioni dell’assessore Calabrese. Non se ne esce evocando, in maniera scomposta, qualche ‘spettro’ che serve solo a scaricare l’impossibilità di mantenere le promesse elettorali”. “Premesso che nessuno ha la bacchetta magica – conclude Giacopetti – sarebbe opportuno capire, una volta per tutte, che ciascuno ha le proprie competenze e che quelle di un’amministrazione locale hanno poco a che fare con quelle delle forze dell’ordine, molto, invece, con politiche di decoro urbano, socialità e vivibilità (a proposito: qualcuno ne ha notizia?), che sarebbe il caso di smettere di parlare della sicurezza come di un fatto di destra o di sinistra ma iniziare a considerarlo un fatto della città, che necessita di una strategia complessiva. Ci aspettiamo serietà e mi auguro che sulla questione prenda una posizione chiara anche il sindaco Romizi”.