A fronte del perdurare di una situazione di sovraffollamento nel carcere di Perugia Capanne, il Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) -principale sindacato di polizia penitenziaria della regione- ha indetto a partire da domani mattina una manifestazione “ad oltranza” di fronte alla struttura detentiva.
Di fronte al carcare si terrà nella mattinata un Sit-in, cui hanno annunciato la propria partecipazione anche diversi esponenti politici locali e amministratori. Dopodomani prenderanno parte alla protesta anche alcuni vertici nazionali del Sappe e del Lisiapp (Libero sindacato appartenenti polizia penitenziaria).
“Dobbiamo dire – ha detto in un comunicato il leader del Lisapp Manna- che da parte della regione Umbria c’è stato pieno sostegno, ma rileviamo come sempre un immobilismo e un'indifferenza alle problematiche che soffocano il sistema penitenziario e gli uomini e donne della polizia penitenziaria”.
Secondo Manna, “abbiamo insieme organizzato lo stato di agitazione per chiedere all’amministrazione Dap e al governo, che ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia durante l’ultima tornata elettorale, un intervento immediato. L’Umbria come il resto delle strutture del paese non può essere trattata in questo modo e il sit-in sarà andrà avanti ad oltranza”.
Il Lisiapp e il Sappe , lamentano la carenza di personale, insieme all’inadeguatezza delle strutture. “A causa del sovraffollamento delle carceri – ha detto il segretario generale aggiunto del Lisiapp Rosati, – abbiamo difficoltà a garantire i servizi minimi oltre che al disagio che coinvolge i poliziotti penitenziari”.
“Ci troviamo a dover sopperire una carenza di personale che si traduce nell’insofferenza dell’utenza dei detenuti stessi ed è alla base dei suicidi e degli atti di autolesionismo che negli ultimi tempi sono all’onor delle cronache”, ha detto infine il numero uno del Sappe Donato Capece.
La questione del sovraffollamento delle carceri è stato a fine luglio al centro di una lettera aperta inviata dalla presidente della regione Catiuscia Marini all'allora guardiasigilli Angelino Alfano, in cui si chiedeva di diminuire il numero di detenuti presenti in regione e di potenziare le capacità delle strutture umbre. Secondo i dati diffusi in questa occasione, l'Umbria ospita attualmente 1751 detenuti, a fronte di soli 700 posti a disposizione nelle sue strutture carcerarie. (Fda)