Sarà pubblicato mercoledì prossimo, primo ottobre, il bando regionale che prevede l’integrazione del canone di affitto del proprio alloggio, già individuato o anche da individuare, a favore delle famiglie numerose che, alla data di pubblicazione del bando, sono coniugate o conviventi anagraficamente, i cui componenti hanno un’età inferiore ai 45 anni, o compiono il 45° anno di età nel 2014, e che hanno almeno tre figli, inseriti nel medesimo nucleo familiare anagrafico e fiscalmente a carico, dei quali almeno due minorenni.
Il bando è stato illustrato questa mattina, lunedì 29 settembre, dall’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede regionale di Piazza Partigiani.
“Questa iniziativa, ha affermato Vinti, si aggiunge alle altre già intraprese dalla Giunta regionale in materia di affitti e va in direzione di quelle famiglie numerose in condizioni di particolare debolezza sociale che sono in difficoltà e non riescono a far fronte al pagamento dell’affitto”. Il sostegno economico consiste in un incentivo, pari alla caparra richiesta dal proprietario fino ad un massimo di 200 euro, e in un contributo mensile, erogato per un periodo di 36 mesi. Il contributo è calcolato in base all’incidenza del costo dell’affitto sul reddito annuo e può arrivare al massimo fino a 200 euro mensili. Saranno ammesse al beneficio anche le coppie coniugate i cui componenti hanno stati di famiglia anagrafici distinti, purché non sussista separazione legale. Non sono, invece, ammesse le coppie coniugate in cui uno dei componenti è residente all’estero, anche se non legalmente separato. “Per far fronte a queste situazioni, ha dichiarato l’assessore, abbiamo destinato circa 730.000 euro, prevedendo un sostegno economico all’affitto, che viene corrisposto per i contratti di locazione stipulati, a decorrere dal 1 gennaio 2012 sino al termine di 180 giorni successivi alla data di approvazione della graduatoria definitiva e regolarmente registrati”.
Le richieste di contributo potranno essere inviate alla Regione dell’Umbria, entro il prossimo 31 ottobre 2014, da cittadini residenti in Italia o di Paesi che non aderiscono all’Unione Europea (purchè in regola con le vigenti norme sull’immigrazione) che abbiano la residenza o attività lavorativa nella Regione Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi e non siano titolari della proprietà, della comproprietà, dell’usufrutto, dell’uso o di altro diritto di godimento su di un alloggio o quota parte di esso, ovunque ubicato sul territorio nazionale.
Gli alloggi per i quali si richiede il contributo devono essere ubicati nella Regione Umbria, devono far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi; devono essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e devono avere una superficie utile non superiore a 120 mq per le famiglie con tre figli. Nella graduatoria saranno privilegiate le famiglie in possesso di sfratto esecutivo, gli alloggi situati nei centri storici, i lavoratori precari ed i nuclei inseriti nelle graduatorie comunali per l’assegnazione di alloggi di edilizia pubblica. Il nucleo familiare deve essere titolare di un reddito alla data di pubblicazione del bando e deve avere un ISEE 2014 non superiore a 30.000 euro. Le domande infine dovranno essere compilate sia dall’inquilino che dal proprietario, sul modello approvato dalla Regione, reperibile nel sito internet della Regione www.regione.umbria.it
Tutte le domande che otterranno il contributo, verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale della Guardia di Finanza dell’Umbria.
“Esiste una richiesta di intervento pubblico, ha sottolineato Vinti, peraltro piuttosto consistente, per il sostegno all’affitto. Sono sempre più numerose le famiglie che, a causa delle proprie condizioni socioeconomiche, non solo non possono accedere alla proprietà di un’abitazione, ma non sono nemmeno in grado di sostenere l’onere di un affitto nel mercato privato delle locazioni. Stiamo parlando di nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore ai trentamila euro annui con almeno tre figli a carico. Famiglie che certamente fanno fatica a tirare avanti in questi periodi di crisi economica”.
“I problemi lavorativi o altre circostanze della vita incidono pesantemente sui bilanci familiari, già gravati da una tassazione insostenibile e da una politica economica basata sull’austerità, ed è ogni giorno più evidente, con l’apertura di nuove emergenze –ha proseguito Vinti – Lo confermano da tempo ormai tutti i rapporti sul settore casa. Fra questi, a evidenziare quanto si stia aggravando la situazione, è lo studio dell’osservatorio di ‘Affitto assicurato’ che registra come le famiglie ‘saltino’ in maniera sempre più consistente il pagamento delle quote condominiali”.
“Non solo aumenta il numero di coloro che non riescono a pagare i canoni di affitto, con un incremento conseguente degli sfratti, ha affermato ancora Vinti, ma dall’analisi della società specializzata nei contratti a tutela delle obbligazioni derivanti dai contratti d’affitto emerge anche che in appena un anno è cresciuto del 33 per cento il numero dei condomini che, per scelta o necessità, non hanno più pagato le spese condominiali. Il 23 per cento, un condomino ogni cinque in Italia, non versa quanto deve con un ritardo medio di sette mesi”.
“Una recente indagine condotta dall’agenzia di stampa Adnkronos tra le associazioni che rappresentano inquilini e proprietari di case, ha concluso l’assessore, stima inoltre che un affitto su due non venga versato con regolarità. I casi di insolvenza, dal luglio 2013 al luglio 2014, sono cresciuti in media del 5 per cento. La metà degli inquilini, dunque, non paga e circa il 25 per cento arriva a una condizione di insolvenza tale da rischiare uno sfratto”.