Città di Castello

Sos ospedale, mancano personale e seconda Tac “Tante criticità in Pronto Soccorso”

Continua a far discutere l’attuale situazione dell’ospedale di Città di Castello e della sanità altotiberina, portata addirittura all’attenzione del Consiglio regionale.

A illustrare alcune delle criticità più importanti all’aula di Palazzo Donini è stato il consigliere Michele Bettarelli (Pd), a partire dalla mancanza totale o parziale di figure apicali essenziali per l’organizzazione e l’efficienza di una struttura ospedaliera, “quali il responsabile del Reparto di Medicina e di Ostetricia (ad oggi in condivisione con l’ospedale di Branca, ndr)”. E’ stato poi denunciato il sottodimensionamento dell’Unità di Pronto Soccorso, “dato l’enorme numero di accessi, 23.400 solo nel 2022“, e la necessità, ormai inderogabile, di una seconda Tac, “considerato che questo strumento consente diagnosi accurate e meno invasive rispetto ad altri sistemi radiologici“.

Il consigliere dem ha puntato il dito anche sulla carenza di personale medico, che impatta in maniera importante nelle unità di Pronto Soccorso: secondo i dati Simeu (Società Italiana Medicina Emergenza/Urgenza) manca circa il 30% degli specialisti di emergenza-urgenza. Nel Pronto Soccorso tifernate, in maniera impropria, è stato ipotizzato l’utilizzo del Chirurgo di Guardia in caso di assenza della Unità Operativa di Ginecologia, procedura non accettabile visto che, il primo non può considerarsi sostitutivo del ginecologo reperibile, dato che le due specialità non sono né equipollenti né affini. Nello specifico, nessuno della Chirurgia di Città di Castello ha ricevuto un addestramento specifico o ha esperienza di procedure ostetriche, indipendentemente dall’anzianità di servizio”.


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L’assessore alla Sanità Luca Coletto ha risposto che “la Regione sta verificando i turni di riposo dell’ospedale di Città di Castello mentre i turni aggiuntivi dei reparti di emergenza sono garantiti da medici di altre unità operative. Il personale del Pronto soccorso risulta carente, così come nelle altre regioni, nonostante i concorsi banditi. È stato emanato un bando per contratti di lavoro autonomo, che riguarderà tre professionisti, uno dei quali proprio a Città di Castello. La guardia chirurgica non è sostitutiva della guardia ostetrica, ma fornisce un supporto aggiuntivo. Verranno attivate le procedure per ampliare il personale di Ostetricia“.

“Rispetto alla Tac, – ha aggiunto Coletto – sono state acquisite autorizzazioni e preventivi per l’installazione. L’unica risonanza magnetica in funzione è stata collaudata nel 2008: da allora al 2019 si poteva dare corso ad un modernizzazione dei macchinari, ma questo non è avvenuto. Siamo in attesa dell’apertura dell’accordo quadro per l’acquisto di nuovi macchinari, con fondi Pnrr. Le procedure di rinnovo potevano essere svolte dalla precedente Giunta. Sul personale, la Regione ha rispettato i tetti nazionali. Siamo in attesa che il Governo autorizzi l’assunzione di professionisti per le strutture territoriali, magari stanziando anche le relative risorse”.

Bettarelli ha replicato che “non si possono sempre rinviare le responsabilità al Governo regionale precedente e alla situazione delle altre Regioni. Monitorerò il rispetto dei tempi indicati”.