L'allarme del distretto della ceramica di Deruta: con questi costi a rischio l'intero settore dell'artigianato artistico
Il caro bollette rischia di strangolare le imprese. Alcune, la cui tipologia di lavorazione richieste un maggior uso di energia, più di altre.
E’ il caso delle imprese del distretto della ceramica di Deruta. “Molte delle quali, a breve, saranno costrette a spegnere i forni e chiudere” è l’allarme lanciato dalla Cna dell’Umbria, che invoca interventi urgenti sugli oneri di sistema in bolletta e l’adozione di un nuovo piano energetico.
Il presidente nazionale Cna a Deruta
Dopo la pubblicazione dell’indagine sui costi energetici realizzata dal centro studi della Cna, l’impegno dell’associazione a sostegno delle imprese continua. Nei giorni scorsi il neo presidente nazionale, Dario Costantini, ha visitato Le Terrecotte di Chiodi Fausto e C. Sas di Deruta, un’azienda sul mercato da oltre trenta anni con una produzione in sub fornitura di semilavorati in terracotta destinati sia ad altre imprese locali che internazionali.
Per l’azienda, che conta 11 addetti, di cui l’80% costituito da donne, il saper fare e la cura delle risorse umane sono stati sempre l’arma vincente. Con l’aumento dei costi energetici l’attività dell’impresa si è fatta sempre più difficile. Infatti, con un consumo medio annuale di circa 1 milione di metri cubi di gas per l’accensione dei forni di cottura, la previsione è di passare dai 200mila euro spesi nel 2021 a circa 1,2 milioni di euro stimati per il 2022, pari a un +600%.
Costantini: con questi costi energetici impossibile proseguire
“Impossibile – afferma Costantini – proseguire l’attività con costi energetici di questa portata, che stanno mettendo a durissima prova l’attività di tutte le imprese, a cominciare da quelle che operano in subfornitura e che quindi non possono spalmare i maggiori costi di produzione sul prezzo finale al consumatore. Abbiamo già chiesto al governo azioni urgenti affinché intervenga almeno sugli oneri di sistema relativi ai costi di trasporto, alle accise e all’Iva, che incidono molto sugli importi delle bollette. Non solo. Crediamo che occorra un nuovo piano energetico nazionale che possa contribuire in modo determinante a rafforzare la competitività delle imprese italiane, che rischiano di essere spazzate via dall’aumento vertiginoso dei costi di luce e gas”.
Carloni: serve un piano energetico regionale per le rinnovabili
“Anche in Umbria – aggiunge il presidente di Cna Umbria, Michele Carloni – va messo a punto un piano energetico regionale che preveda un aumento sostanziale della produzione di energia da fonti rinnovabili. Il rischio concreto è che in pochi mesi potremmo perdere un patrimonio importante come quello rappresentato dalle imprese del settore della ceramica e dell’artigianato artistico, da sempre elementi distintivi e fattori attrattivi di flussi turistici, che dovrebbero essere attenzionate anche all’interno della programmazione dei fondi strutturali europei 2021/2027. Contiamo sul fatto che la Regione, che sta dimostrando sensibilità verso le micro imprese come prova anche l’ultima misura sul credito adottata in giunta, si faccia carico di questo problema e assuma le decisioni e i provvedimenti necessari a far fronte all’emergenza energetica”.