Hanno iscritto i loro figli alla Dante Alighieri ma in alcuni casi si ritroveranno a portarli alla scuola media di Baiano. È la conseguenza del provvedimento dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria che non ha accolto la richiesta della dirigente scolastica dei due plessi, Alessia Marini, di istituire 5 sezioni invece di 4 per le prime classi nell’anno scolastico 2019 – 2020.
La questione nasce dal fatto che per il prossimo anno alle prime classi della Dante Alighieri si sono iscritti in 57, mentre nella sede di Baiano in 45; in totale quindi 102 iscritti, che l’Usr considera un unico blocco da dividere indistintamente. Nella scuola media cittadina, delocalizzata da tre anni all’interno della Pianciani, c’è però un iscritto disabile. In questi casi è previsto che la classe debba essere composta al massimo da 20 alunni. Ne rimangono quindi 37, che ovviamente non possono essere sistemati in una unica sezione (il massimo, in situazioni ordinarie, è 30 ragazzi). Per questo la dirigente scolastica aveva chiesto all’Usr di istituire tre sezioni presso la Dante, mentre a Baiano, visti i numeri, ne sono previste due. Ma dall’Ufficio scolastico regionale è arrivata una risposta negativa: 2 sezioni per ciascun plesso. Con la ripartizione, insomma, degli studenti “in più” tra le due sedi.
Per alcune famiglie, quindi, si profila l’ipotesi di portare i propri figli invece che alla Dante Alighieri a Baiano, a circa 7 km di distanza rispetto all’attuale sede provvisoria. L’altra alternativa è quella di chiedere il trasferimento in un’altra scuola (sempre che sia possibile), penalizzando la scuola secondaria inferiore che già deve fare i conti con le grandi difficoltà provocate dal non avere una sede agibile dopo il terremoto del 2016 e senza che si sappia ancora nulla della ricostruzione di quella storica (nella foto).
Ad intervenire quindi in difesa della Dante è l’amministrazione comunale, che esprime “preoccupazione e rammarico per il mancato accoglimento della richiesta della scuola media Dante Alighieri di costituire 5 classi invece di quattro”.
“La soluzione dell’Ufficio regionale scolastico, compiuta sulla base di esigenze meramente numeriche e che finisce con l’impedire la scelta originaria del plesso da parte dei genitori e degli studenti, – evidenzia il Comune di Spoleto – danneggia ulteriormente la Dante Alighieri, già penalizzata dalla delocalizzazione a seguito del sisma. La richiesta si propone di mantenere e possibilmente rilanciare la presenza dell’unica scuola media dell’acropoli del centro storico di Spoleto, una scuola che possiede una storia e un’identità che vanno salvaguardate e tutelate, anche per combattere quello spopolamento che costituisce una preoccupazione per la collettività”.