Voleva far vedere alla nuova fidanzata, Greta, i luoghi dove ha vissuto a Perugia e così, Raffaele Sollecito, è arrivato anche davanti alla casa dove venne uccisa Meredith Kercher. Un posto che per lui però “non ha particolarità. Perchè – spiega oggi – non ci ho vissuto niente di trascendentale. Perchè la notte del delitto io non c'ero”.
La presenza dei due giovani non e' però passata inosservata agli abitanti della zona. Qualcuno ha anche scattato una foto che li riprende di spalle, fianco a fianco. Accanto alla ringhiera che sovrasta il casolare ora disabitato, poche metri oltre le transenne che sbarrano alle auto l'accesso alla strada dissestata per uno smottamento. E così la visita a Perugia dei due fidanzati è finita sui giornali.
Anche perchè la vicenda giudiziaria dell'omicidio Kercher non è ancora finita. Nei prossimi giorni è infatti atteso il deposito delle motivazioni con le quali la Corte d'assise d'appello di Firenze ha condannato Sollecito e Amanda Knox, già ritenuti colpevoli in primo grado e assolti in secondo, a Perugia, prima che la Cassazione annullasse quest'ultima sentenza disponendo un nuovo processo nel capoluogo toscano (per questioni procedurali). E la pronuncia dei giudici toscani sarà ora impugnata di fronte ai supremi giudici dalle difese dei due imputati che hanno sempre sostenuto di essere estranei al delitto.
Sollecito ieri era a Perugia per incontrare uno dei suoi difensori. Poi, insieme alla fidanzata Greta ne ha approfittato per un giro nella città. E' stata proprio la fidanzata – rivela il giovane – a chiedere di vedere la casa dove venne uccisa Meredith Kercher.