Cento agenti in più. O, in alternativa, più soldi a quelli già in organico nel corpo della polizia municipale di Perugia, per compensarli del lavoro aggiuntivo richiesto. In entrambi i casi, dunque, i vigili urbani chiedono alla giunta Romizi di mettere mano al portafoglio. Le risorse economiche aggiuntive non ci sono e dunque vanno rimodulate ed utilizzate al meglio quelle esistenti, è la risposta dell’amministrazione comunale.
Troppo lontane le distanze per siglare la conciliazione in Prefettura ed evitare dunque lo sciopero. Che a questo punto, i vigili urbani di Perugia sono autorizzati a fare, trascorsi i dieci giorni previsti dalla normativa che regolamenta l’astensione dal lavoro per chi svolge attività di pubblico servizio. Tempi e modalità dell’attuazione del pacchetto di sciopero (che comunque non potrà svolgersi in determinati orari critici) sono al vaglio delle organizzazioni sindacali, con Confsal e Fp Cgil sulle barricate.
Certo, dinnanzi al vice prefetto Buzzanca la Rsu si attendeva almeno un’apertura da parte dell’amministrazione comunale, con la reintroduzione di parte dei 270 mila euro che la Giunta ha tagliato dal progetto “Perugia sicura”, che nell’ultimo anno ha visto impegnati i vigili urbani in attività ulteriori di controllo, non soltanto sulle strade.
I vigili urbani lamentano le conseguenze negative sul piano del controllo del territorio. I loro rappresentanti sindacali ritengono che il Comune abbia preferito dirottare le risorse su altre voci. A svantaggio, sottolineano anch’essi, della sicurezza. Insomma, meno pattuglie in giro (soprattutto nei giorni festivi), meno attività con l’etilometro, meno azioni di contrasto alla prostituzione.
L’amministrazione comunale sa bene che le risorse necessarie andrebbero reperite, magari spingendo sulle multe. Un’azione impopolare, ad un anno dalle elezioni. E allora, la controproposta è quella di rivedere il premio incentivante in concomitanza con manifestazioni (Umbria Jazz ed Eurochocolate, ad esempio), che richiedono un impegno maggiore, con uno straordinario impiego degli agenti in orario notturno e festivo. Per la previdenza integrativa, il Comune è pronto a confermare i 132 mila euro degli anni precedenti.
E poi, la disponibilità a trattare sulla programmazione dei turni (settimanale o quindicennale le ipotesi in discussione) e sull’organizzazione del lavoro nelle 24 ore.
Ma per i vigili ed i loro rappresentanti sindacali, con qualunque rimodulazione senza cambiare qualche numero, i conti non tornerebbero comunque. E allora, o il Comune mette sul piatto altri soldi oppure si incrociano le braccia. Già da martedì 24 aprile, nei giorni del ponte festivo.