Non si ferma l’attenzione sulla situazione della Sogesi di Cannara. Una delegazione dei lavoratori dello stabilimento cannarese è stata ricevuta, nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, da una rappresentanza dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale i lavoratori dell’azienda hanno illustrato la difficile situazione in cui si trovano dopo l’esclusione della Sogesi dalla gara di appalto per alcuni importanti servizi negli ospedali umbri.
La nuova azienda affidataria del servizio è subentrata la scorsa settimana, e a incontrare i rappresentati dei 57 lavoratori a rischio (duecento con l’indotto) – Simona Bagagli, Graziano Zappacenere e Sara Chiocci – c’erano i consiglieri Pastorelli, Carissimi e Fioroni (Lega), Pace (FdI), Bori e Porzi (Pd), De Luca (M5S), Fora (Patto civico), Bianconi (Misto). Presenti anche gli assessori regionali Luca Coletto, Paola Agabiti ed Enrico Melasecche. A loro, Bagagli, Zappacenere e Chiocci hanno illustrato la difficile situazione in cui si trovano dopo l’esclusione della Sogesi dalla gara di appalto per alcuni importanti servizi negli ospedali umbri.
“Duecento lavoratori – hanno spiegato i rappresentanti del lavoratori – si trovano a perdere il posto perché l’azienda ha perso una gara di appalto nella quale non era prevista alcuna forma di tutela per i dipendenti che già operavano in quel settore, garantendo un servizio importante e apprezzato per moltissimi anni. Si tratta di una forza lavoro importante e di duecento famiglie che rischiano di perdere ogni sostentamento. Chiediamo un intervento della Regione che possa consentirci di non perdere il lavoro. L’intenzione dell’azienda è chiara: non avendo più lavoro a Cannara, dato che la lavanderia è nata per servire l’ospedale di Perugia, ci saranno licenziamenti di massa e non verranno attivati ammortizzatori sociali. A fine agosto arriveranno 57 lettere di licenziamento anche se l’azienda perderà solo un 10 percento del fatturato. Prospettive per il futuro dell’azienda ci sono, visto che essa ha partecipato a diverse gare di appalto fuori dall’Umbria. Anche gli stabilimenti di Stroncone e Ponte San Giovanni sembrano non avere futuro”.
L‘assessore Luca Coletto ha ricordato come “Da parte della Giunta c’è grande disponibilità ed abbiamo incontrato più volte i lavoratori. Vogliamo verificare perché non è stata inserita la clausola di salvaguardia e faremo verificare se essa vale comunque“. Le speranze però sono poche: “Abbiamo percorso ogni strada possibile. Siamo molto avanti con i tempi e le possibilità di intervento sono molto ridotte. Per fare saltare la gara ci vuole un intervento e una valutazione della magistratura, che fino ad ora è stata negativa”. Fioroni, vice presidente dell’Assemblea legislativa, ricordando come oltre alla perdita dell’appalto per alcuni servizi per la sanità regionale ci siano state anche difficoltà legate al Covid19, in seguito alle quali Sogesi ha espresso l’intenzione di ridurre il personale impiegato nelle sedi di Cannara, Perugia e Stroncone, ha anticipato che la Regione si attiverà “per tutelare questi posti di lavoro, sempre nel rispetto dell’esito della gara”.
Tanta la solidarietà dei consiglieri regionali. Bori e Meloni hanno sottolineato invece come il bando “è vecchio di 5 anni. Se ci fosse una nuova pandemia l’Umbria si troverebbe senza nemmeno una lavanderia a servizio dell’ospedale. Sarebbe opportuno che la proprietà valutasse l’attivazione degli ammortizzatori sociali”. De Luca si è detto “sorpreso che nel bando non fosse prevista una formula di salvaguardia dei posti di lavoro. Vanno attivati gli strumenti a disposizione della Regione per la gestione delle vertenze”, mentre per Bianconi c’è da chiedersi “se davvero l’azienda ritiene che l’Umbria non sia più un’area valida per i suoi investimenti” e, in caso di risposta positiva, “si potrebbe pensare ad un nuovo modello di azienda e di business, che coinvolga proprietà e maestranze”.
Secondo Pastorelli “dobbiamo evitare che l’azienda chiuda, serve una soluzione e un’azione di sensibilizzazione verso la proprietà. Azienda, lavoratori e politica sono chiamati a svolgere ciascuno la propria parte”. Porzi, che peraltro è di Cannara, ha infine parlato di “un trasporto sentimentale verso questa vicenda, dato che conosco molte delle famiglie coinvolte. Dobbiamo chiedere alla proprietà di attivare ogni soluzione che eviti i licenziamenti, contando sul sostegno della Regione in termini di ammortizzatori sociali”.