Città di Castello

Sogepu torna a “scaldare” il Consiglio, respinta mozione su Commissione d’inchiesta

Ha scatenato gli animi di tutti i componenti del Consiglio comunale la proposta presentata ieri pomeriggio, durante la massima assise tifernate, da Vincenzo Bucci (Castello Cambia). Il consigliere di opposizione ha infatti richiesto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta su Sogepu, principale partecipata del Comune, per verificare ed esprimere un giudizio di merito su varie problematiche di gestione della società tra cui, soprattutto, l’esigenza di una riforma “per renderla trasparente e funzionale ai suoi compiti e al servizio dei cittadini, con l’obiettivo di migliorarne capacità operative, diminuire i costi e aumentare la qualità del servizio”. “Ad oggi, il costo pro capite del servizio – ha aggiunto Bucci – è uno dei più alti d’Italia

Il consigliere di Castello Cambia ha poi tirato in ballo la discarica Belladanza “al cui ampliamento siamo contrari per l’impatto ambientale che provoca sul territorio” e ha poi parlato, sempre in riferimento a tale sito, di 37000 tonnellate di rifiuti che torneranno a Città di Castello, di un costo di 20 milioni di euro (di cui 17 sono a carico degli utenti) e della presenza di cloruro di vinile monomero; inoltre Bucci ha chiesto anche l’interruzione del conferimento di rifiuti speciali per 12mila tonnellate annue, il migliore utilizzo di risorse ingenti e pubbliche e una maggiore trasparenza della contabilità e degli incarichi. Sulla base di queste valutazioni, la proposta è di evitare il bando di gara a favore di una gestione in house, puntare all’obiettivo rifiuti-zero, verificare accordi e collaborazione con società al centro di inchieste giudiziarie. Infine nella mozione è contenuto un invito al sindaco perché accerti “le notizie di stampa che hanno turbato la campagna elettorale e, nel caso esse abbiamo fondamento, si costituisca, come Amministrazione comunale, parte lesa”.

Tutti i consiglieri condividono la richiesta di trasparenza ma una commissione di inchiesta è sproporzionata perché tutta la documentazione è facilmente reperibile sia nel sito dell’azienda che alla Camera di Commercio – ha detto il consigliere Psi Ursula MasciarriInoltre Sogepu ha dato anche la massima disponibilità a fornire tutte le informazioni al Consiglio. La società è sottoposta ai revisori e agli altri enti controllori. Faccio riferimento ad un dato molto esemplificativo della buona gestione di Sogepu: la riduzione dell’8% della Tari, risultato per niente scontato”.

Il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini, che ha invitato, eventualmente, a utilizzare le commissioni già esistenti, ha aggiunto che la modalità con cui è stata proposta la commissione di inchiesta, prevista dall’articolo 33 del regolamento del Consiglio, non è corretta: il testo in vigore, infatti, prevede che “l’istituzione di un tale organismo, con tema e durata definiti, possa essere avanzata solo dal sindaco, dal presidente del Consiglio comunale o da un quinto dei consiglieri, ed essere ovviamente approvata dalla maggioranza assoluta dell’assise”.

La Sogepu di cui parla Bucci era la Cenerentola di venti anni fa – ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta – Quella Sogepu non esiste più. Oggi la realtà è cambiata: dal punto di vista economico non è più l’anello debole. Ha un attivo in bilancio di 186mila euro ed eroga servizi qualitativamente molto alti. Gettare fango sulla Sogepu nel corso di una gara è invece molto grave e configura teoricamente una turbativa d’asta”. “Dal punto di vista ambientale – ha aggiunto – il cloruro riguarda una vecchia discarica a cui l’Amministrazione risulta estranea; dal 2009 quando è emersa la presenza di questo elemento, ci sono stati e ci sono controlli completi e periodici; rispetto alla gara, chi vincerà avrà l’obbligo di procedere alla bonifica del sito. Sui fatti relativi alla campagna elettorale, l’inchiesta già c’è, perché i diretti interessati hanno presentato querela”.

Anche per Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, la richiesta di una commissione d’inchiesta “è fuori misura. A meno di un complotto di tutti gli enti preposti al controllo, non ci sono infatti elementi critici”. Il capogruppo della Lega Nord Riccardo Augusto Marchetti ha quindi proposto di mandare Sogepu all’esame della Commissione di Controllo e Garanzia, idea sposata dalle minoranze in fase di voto ma declinata dalla maggioranza, espressasi favorevolmente per l’esame in commissione ordinaria, quella Servizi.

La mozione di Castello Cambia sull’istituzione di una commissione di inchiesta su Sogepu, alla fine, è stata respinta. Nel corso del dibattito il testo originario è stato emendato, non senza accese polemiche (con diversi richiami da parte del presidente Tofanelli e l’intervento del segretario per ribadire alcuni punti del regolamento sulle modifiche agli atti) ma in fase di pronunciamento, è stato comunque bocciato dal Consiglio comunale con il voto contrario della maggioranza, escluso l’astenuto Mirko Pescari, e il voto favorevole dell’intera minoranza.