L’informativa sullo stato di salute delle 14 società, Enti ed Agenzie partecipate dalla Regione, portata sul tavolo della Giunta lo scorso 2 dicembre, ha confermato l’idea che Tesei e la sua squadra si erano fatta non appena entrati nelle “stanze dei bottoni”: duplicazioni ed inefficienze, servono cambio di passo e fornici. Non a casa la presidente ha tenuto per sé la delega alle partecipate.
Su Umbria Jazz si era dovuto intervenire d’urgenza. Altre partite (Sviluppumbria, Umbria Salute e Servizi, Sase) vanno definite non soltanto sotto l’aspetto finanziario, ma soprattutto nel definirne la mission. Tutti gli amministratori, comunque, saranno portati ad un legame più stretto con la Giunta regionale. E saranno sottoposti ad un controllo pervasivo ed anche gestionale. Piani industriali riconducibili ad una strategia d’azione, singoli o di fusione.
Risiko bancario, tra mosse a fari spenti
e dossier sul tavolo della Regione
Nel tempo le società partecipate sono arrivate ad avere praticamente lo stesso numero dei dipendenti personali. Certo, le fusioni manterrebbero comunque il numero dei dipendenti. Ma si eviterebbero ulteriori assunzioni in regime sei-privatistico e comunque, in caso di evidenti duplicazioni, si risparmierebbe sui compensi dei posti da amministratore tagliati e su alcuni costi di gestione. Quest’anno una prima razionalizzazione ha portato ad una riduzione di trasferimenti verso gli Enti regionali per circa un milione di euro.
Spesa, investimenti, tagli, tasse:
il piano triennale della Giunta
In questa prima fase si è innanzitutto proceduto ad una riorganizzazione delle competenze in tema di controllo strategico e gestionale che ha portato da un lato ad estendere ad altri Enti costituiti e partecipati dalla Regione il controllo già attuato su alcune società partecipate, e dall’altro all’attuazione del controllo gestionale su di esse. Uno sguardo, dunque, a tutto campo che coinvolge 14 realtà considerate, dall’attuale amministrazione, più significative. Queste sono, oltre alle Società partecipate direttamente (Umbria Digitale, Parco Tecnologico Agroalimentare, Umbria Mobilità, Sviluppumbria, Umbria Salute e Servizi e Gepafin) e le strategiche indirette (SASE e Umbria Fiere) le Agenzie Ater, Afor e Aur, nonché i principali Enti a controllo regionale (Consorzio Villa Umbra, Umbraflor, Fondazione Umbria Jazz).
Sono 4 gli obiettivi che si vogliono raggiungere: rendere certa e riconoscibile la mission di servizio di pubblico interesse perseguita da ogni soggetto partecipato, aumentare qualitativamente e quantitativamente il livello dei servizi offerti, migliorare la produttività efficientando le risorse ed infine ridurre la spesa pubblica di sistema.
Già nel febbraio del 2020, in seguito alla ridefinizione degli assetti organizzativi regionali e in vista del rinnovo del management di gran parte degli Enti regionali, la Presidente ha rivolto agli Amministratori allora in carica la richiesta di una relazione sintetica sullo stato di salute degli Enti gestiti a cui si sono susseguiti una serie di incontri anche allo scopo di avviare con gli Enti un percorso di ridefinizione delle mission e soprattutto di riposizionamento strategico. Questo ha inoltre permesso, laddove gli Amministratori fossero in scadenza, di individuare le giuste professionalità e caratteristiche dei loro successori.
A settembre sono state richieste alle Società e agli Enti strumentali regionali di trasmettere: relazione semestrale dell’attività, previsione dei risultati della gestione al 31 dicembre, obiettivi conseguiti, analisi di eventuali scostamenti e criticità rilevati, interventi correttivi proposti.
Con la stessa nota si chiedeva il piano industriale triennale, la mission e le linee strategiche di sviluppo dell’Ente, nonché gli obiettivi programmatici triennali e relativi budget previsionali, i costi e l’eventuale revisione della spesa anche al fine di dar seguito alle osservazioni della Sezione regionale della Corte dei Conti formulate in sede di controllo e di parifica del bilancio regionale
Sulla base della documentazione richiesta la Giunta definirà il programma triennale di attività 2021-2023, con determinazione degli indirizzi e obiettivi gestionali, che potranno prevedere cambi di rotta, ristrutturazioni o fusioni, sui quali impegnare il management societario.
I piani saranno vagliati dai soci e successivamente presentati alla cittadinanza così che sia chiara e trasparente funzione, obiettivi e costi di ogni Ente.
E le società partecipate hanno iniziato a dialogare tra loro. L’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa, ha avviato un confronto con le società e agenzie regionali di cui Sviluppumbria detiene partecipazioni strategiche e funzionali al sostegno della competitività del sistema economico locale. L’obiettivo, in linea con le indicazioni della Regione Umbria, è di avviare per la prima volta una forte collaborazione operativa fra l’Agenzia per lo Sviluppo Economico Regionale, la Società Finanziaria Regionale, Il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, l’Aeroporto San Francesco di Assisi e Umbria Fiere, valorizzando con progetti comuni l’ampia gamma di opportunità e competenze che queste società possono mettere insieme al servizio del territorio e delle imprese.
I temi trattati: semplificazione, standardizzazione e snellimento procedurale, innalzamento dei livelli qualitativi dei servizi, messa in comune delle reciproche expertise per una migliore gestione delle funzioni e delle strutture immobiliari di proprietà delle singole società, programmazione condivisa e integrazione degli strumenti operativi e, non ultimo, costruzione di partenariati innovativi con il tessuto imprenditoriale regionale e progettazione di iniziative comuni a valere su fondi europei e internazionali.
“Si è avviata così una nuova stagione di collaborazione fra Sviluppumbria e le sue partecipate – ha affermato Sciurpa – che le mette in sinergia al fine di ottenere un rafforzamento reciproco e, soprattutto, conseguire nuovi obiettivi di sviluppo per il territorio regionale”.