Umbria | Italia | Mondo

Soccorso alpino e speleologico Umbria, ora il Consiglio regionale accelera sulla legge

Il grido d’allarme del Soccorso alpino e speleologico dell’Umbria subito ascoltato dalla Regione. E’ stata infatti depositata la proposta di legge “Disposizioni in materia di soccorso alpino e speleologico” firmata dalla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi (PD), e dal consigliere regionale Silvano Rometti (SeR). E se il Sasu denunciava tempi lunghi per la legge vitale al suo funzionamento, il Consiglio regionale evidenzia la volontà di accelerare.

La volontà di elaborare un atto normativo che regolasse i rapporti tra Regione Umbria e Sasu (Soccorso alpino e speleologico dell’Umbria) – servizio territoriale del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), fa sapere l’ente pubblico, era stata annunciata dalla presidente Porzi in occasione dell’inaugurazione della sede Sasu a Castelluccio di Norcia il 17 settembre scorso. La proposta di legge inizia ora il suo iter in Commissione e poi in Aula, per la definitiva approvazione, sarà finanziata da risorse ancora da stabilire.


“Salviamo gente e poi veniamo presi in giro: è il momento di abbandonare”


Questo atto intende valorizzare le funzioni e le attività del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas – Sasu), nella cooperazione con le strutture di protezione civile regionali e con il sistema di urgenza ed emergenza medica delle aziende unità sanitarie locali, per quanto attiene agli  interventi di soccorso, recupero e trasporto sanitario e non sanitario in ambiente montano, ipogeo, ostile e impervio del territorio regionale. Per gli interventi effettuati mediante elisoccorso le aziende unità sanitarie locali possono avvalersi del personale Cnsas secondo quanto specificato nella apposita convenzione che la proposta di legge prevede di dover stipulare. Gli interventi di soccorso e di elisoccorso resteranno prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale se effettuati nei limiti di cui alle disposizioni delle prescrizioni statali. La Regione, inoltre, sosterrà le Scuole regionali del Cnsas – Sasu e si potrà avvalere del Cnsas – Sasu quale soggetto di riferimento tecnico, scientifico e didattico per la individuazione di esperti da nominare in organismi regionali o in organismi di enti locali in cui la Regione è chiamata a designare propri rappresentanti.

I rapporti tra Regione e Sasu concernenti le attività svolte da quest’ultimo, saranno regolati mediante apposita convenzione, nella quale saranno anche indicate per quali tipologie e con quali modalità spetta il contributo finanziario da parte della Regione. La convenzione avrà durata triennale e potrà essere rinnovata con l’accordo scritto delle parti.