Cronaca

Smmt di Baiano, tra innovazione ed assunzioni | E tra i reparti spuntano le mucche

Diciotto giovani spoletini assunti, seppure con contratti precari, ed un bilancio che secondo le previsioni dovrebbe chiudersi in attivo per 323mila euro, con nuovi progetti per il futuro. Lo Stabilimento militare per il munizionamento terrestre di Baiano (Smmt), dopo anni di crisi, sembra avere imboccato la strada giusta per risalire la china. Un risultato positivo iniziato nel 2013, quando dopo anni di deficit i bilanci sono tornati in attivo, grazie alle attività di allestimento, alle demilitarizzazioni (attività sempre più preponderante) ma anche ai servizi tecnici. A fare il punto della situazione è stato il direttore dello stabilimento spoletino, il tenente colonnello Gioacchino Paolucci, durante la giornata dedicata a Santa Barbara ma anche alla trasparenza.

Ad aprire la mattinata, alla presenza di lavoratori attuali e passati, dei rappresentanti delle varie forze dell’ordine, del Comune (era presente il presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili), delle associazioni e delle commesse attualmente in corso, è stata la tradizionale messa, presieduta dal parroco don Canzio. Tra i presenti anche gli ospiti della casa famiglia Oami di Baiano. Al termine della celebrazione eucaristica, Paolucci ha voluto illustrare le attività svolte dallo Smmt, evidenziando anche le innovazioni previste in più campi: dalle lavorazioni all’ambiente. Sì perché accanto a bombe a mano modificate e rese più efficienti e progetti di altri prodotti innovativi e che consentiranno la riduzione di un terzo delle spese, lo stabilimento guarda anche al risparmio energetico ed anche al taglio dei costi. Come quello, ad esempio, per lo sfalcio dell’erba. La sperimentazione, nei mesi scorsi, ha visto l’impiego di capi di bestiame pascolare tra le riserve dello Smmt. Il risultato è stato soddisfacente – al di là di qualche mucca un po’ indisciplinata – e per questo l’iniziativa verrà replicata. Un risparmio importante, così come lo sarà l’investimento necessario (2,1 milioni di euro), arriverà dall’efficientamento energetico, con la sostituzione delle caldaie a gasolio con quelle a biomassa solida naturale utilizzando trucioli di legno.

I risultati positivi di bilancio, però, arrivano soprattutto dalle modifiche ai reparti e dalle produzioni migliorate. Diverse sono state le nuove commesse che hanno visto il personale – 176 dipendenti, di cui 168 civili, 5 militari, 3 persone a tempo determinato, oltre ad altri 18 lavoratori, interinali – impegnato soprattutto nell’attività di demilitarizzazione. Le potenzialità dello Smmt sono però maggiori e per questo per il futuro si guarda a nuovi settori (come il servizio di controllo tecnico alle forze armate) ed allo sviluppo di nuovi armamenti. Di certo lo Smmt è stata una delle poche realtà – se non l’unica – che a Spoleto ha visto delle assunzioni di giovani. Sedici neodiplomati e 2 ingegneri hanno infatti potuto effettuare 4 mesi di tirocinio all’interno dello stabilimento di Baiano, al termine dei quali sono stati assunti con contratto di tipo interinale. Contratto che scadrà il 23 dicembre, ma che – se le commesse previste verranno confermate – potrebbe essere rinnovato. “Da parte nostra c’è l’impegno nel 2017 per confermare i livelli occupazionali” si è limitato a commentare il tenente colonnello Paolucci. Ma l’impressione che trapela è che buone notizie per questi giovani spoletini possano essere presto in arrivo. Così come per gli altri 3 dipendenti (un chimico e due ingegneri) a tempo determinato, il cui contratto scade il 31 dicembre. Ovviamente le decisioni non spettano soltanto allo Smmt, che dipende dall’Agenzia industrie difesa (Aid).

Abbiamo idee che cercheremo di realizzare nelle prossime settimane” ha spiegato il direttore dello spolettificio, che ha illustrato il progetto per la sperimentazione relativa al caricamento per compressione di munizioni dal calibro 70 al 155 mm. I vantaggi sarebbero la sensibile riduzione dei costi d’impianto (si parla dell’ordine di milioni di euro che diventerebbero migliaia di euro), maggiore efficienza, la semplicità del ciclo produttivo, la riduzione del costo della munizione (da circa 3.000 euro a circa 1.000), impiegando esplosivo insensibile, con una maggiore sicurezza quindi sia per le forze armate che trasportano queste munizioni sia per il personale che le realizza.

Insomma le carte in tavola per rappresentare un polo di eccellenza a livello nazionale ci sono tutte. La priorità, però, accanto alle innovazioni messe in campo, ora rimangono i lavoratori: l’organico previsto (208 unità) è infatti superiore ai lavoratori effettivi, moltissimi dei quali vicini al pensionamento. Con più personale (nei tempi d’oro dello Smmt si contavano circa 400 unità) le potenzialità dello stabilimento di Spoleto potrebbero essere messe a frutto al massimo.