Terremoto

Sisma, sindaco de Augustinis incontra Commissario Farabollini “Mantenere le scuole in centro”

“Il nostro compito è facilitare la ricostruzione non solo dei luoghi, ma delle comunità e le scuole sono fondamentali in questo percorso. Apprezzo la volontà dell’amministrazione comunale di Spoleto di rinunciare alla delocalizzazione di due scuole non solo per farne un punto di servizio, ma di aggregazione sociale e volano dello sviluppo del centro storico e lavoreremo perché ci siano tutte le condizioni necessarie per portare avanti questo progetto”.

Così il commissario Piero Farabollini al termine dell’incontro in cui il sindaco Umberto De Augustinis e l’assessore Francesco Flavoni hanno rappresentato la volontà dell’ amministrazione spoletina di mantenere all’interno del centro storico cittadino la Scuola Media Dante Alighieri e la Scuola dell’Infanzia Prato Fiorito al fine di sostenere il progetto di rivitalizzazione dell’area attraverso la sua fruizione quotidiana da parte di chi rappresenta il futuro del territorio: le famiglie con figli piccoli.


Polo scolastico addio, soldi della Croce rossa per ‘salvare’ la palestra al San Paolo ma c’è il nodo della scuola Montessori


La delocalizzazione delle scuole era stata prevista nell’ordinanza 14. Gli attuali amministratori ritengono inopportuna la delocalizzazione non solo rispetto alla fruizione quotidiana dell’impianto urbano cittadino, ma anche nell’ottica di un rilancio turistico-commerciale di uno dei più straordinari borghi italiani appenninici. Per questo si sono impegnati a non derogare né dalle condizioni di sicurezza né dal piano economico già ipotizzati con la delocalizzazione.

“Abbiamo chiesto all’Amministrazione di presentare subito tutta la documentazioneprosegue FarabolliniLa struttura commissariale si impegna a verificare il più celermente possibile la rispondenza ai criteri di fattibilità nella sicurezza, un vincolo da cui non possiamo né vogliamo prescindere né io né gli amministratori proponenti”.

Opposizione polemica: “Chi paga i progetti fatti?”

Ma intanto  nei giorni scorsi, sui tempi lunghi della ricostruzione delle scuole erano intervenuti i gruppi di minoranza Alleanza Civica e Spoleto Popolare. “Mentre a Perugia, Foligno e Giano sono partiti o sono in partenza i lavori che garantiranno di avere scuole nuove per il prossimo anno scolastico, noi cominciamo da capo, così tra altri 4 o 5 anni forse avremo le scuole dove vuole De Augustinis!” evidenziano i consiglieri Maria Elena Bececco, Gianmarco Profili, Ilaria Frascarelli e Roberto Settimi.

Nella costante  intenzione di distruggere tutti i progetti che aveva lasciato la  precedente amministrazione – spiegano – il Sindaco ha detto no alla costruzione del polo scolastico di San Paolo.  Questa volta però il danno rischia di essere molto grosso… Al di là della valutazione che ognuno può dare o della soluzione che si possa preferire, esistono motivi, valutazioni e progetti che avevano individuato, in accordo con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, il Polo di San Paolo come possibile risposta urgente alle esigenze della città.  

Oggi il progetto ed il finanziamento per la costruzione del polo scolastico, che dovrebbe ospitare le nuove scuole Dante Alighieri e Prato Fiorito è finalmente pronto per la partenza. Se si abbandonassero le incertezze questo consentirebbe di avere nuove scuole per la fine del prossimo anno. Si tratta di un finanziamento di quasi dieci milioni di euro. Si tratta di progetti fatti, elaborati ed implementati nel tempo sin qui trascorso. Si tratta, oltre alle due scuole, di una nuova palestra a servizio della città che sorgerà in quel luogo”. Ma i rappresentanti di opposizione ricordano come l’amministrazione comunale ha invece in mente di edificare a posto del polo scolastico finanziato il liceo scientifico ed il liceo di scienze umane.

Ma questi signori lo sanno che cosa vuol dire ricominciare tutto da capo? I nostri amministratori sanno che cos’è il principio di continuità amministrativa? Sanno che cosa significa abbandonare ora il progetto?  Ricominciare tutto da capo vuol dire mantenere gli studenti che sono stati trasferiti dalle loro scuole ancora relegati in situazioni provvisorie per minimo quattro cinque anni, perché vuol dire ricominciare tutto da capo con i progetti e rimettersi in fila per i finanziamenti. Vogliamo veramente aspettare che le situazioni provvisorie si trasformino in situazioni non idonee o peggio come è accaduto per la struttura dove è stata trasferita la scuola per infanzia Prato Fiorito? E i progetti che sono stati fin qui eseguiti chi li paga? E l’immobile dello scientifico che fine farà, rimarrà abbandonato? Con quali soldi si ristrutturerà? E la scuola Montessori per la quale era stato ottenuto un finanziamento di un milione di euro e che doveva sorgere dove è attualmente il Prato Fiorito dove, se e quando si farà?  Ma davvero si può pensare che chi arriva ad amministrare una città possa rinnegare, senza alcuna plausibile ragione tutto quello che sino ad allora era stato fatto?”.

(modificato alle 10.20 del 14 dicembre)