Un impegno sinergico, delle istituzioni e di tutte le articolazioni della società civile, per avviare da subito il percorso che porti, nel più breve tempo possibile e partendo da una ricognizione delle criticità oggi esistenti, a individuare i finanziamenti e le modalità attuative con cui completare la ricostruzione post sisma nel territorio di Marsciano.
È in questo rinnovato slancio operativo la sintesi dell’incontro che si è tenuto a Spina il 15 dicembre 2019 in occasione del decimo anniversario del sisma che ha colpito il territorio nord del comune di Marsciano. A prendervi parte sono stati il Comitato terremotati con il presidente Ruggero Zaganelli, il Comune di Marsciano con il sindaco Francesca Mele e l’assessore Francesca Borzacchiello, la Regione dell’Umbria con la presidente Donatella Tesei e il consigliere Valerio Mancini. Presente anche la senatrice umbra Fiammetta Modena.
Una riunione molto partecipata dai cittadini e dai rappresentanti di associazioni del territorio e ordini professionali, oltre che da altri membri dell’amministrazione comunale, tra consiglieri e componenti della giunta.
È stato il presidente del comitato Zaganelli a tratteggiare le problematiche che il mancato completamento della ricostruzione stanno determinando sul territorio, come ad esempio la pericolosità di alcuni edifici totalmente inagibili, che si trovano ai margini delle strade, ma per i quali, essendo seconde case, non è stato ancora finanziato il recupero. E la parte di ricostruzione che manca all’appello è certamente importante.
A quantificarla in modo puntuale, pur ricordando che si tratta di dati che vengono periodicamente aggiornati, è stato l’Assessore alla ricostruzione post sisma del Comune di Marsciano Francesca Borzacchiello che ha anche ringraziato, tra gli altri, cittadini e associazioni “per la collaborazione che stanno dando all’azione intrapresa dall’amministrazione nel garantire la corretta e veloce ultimazione della ricostruzione finanziata e nel verificare le effettive necessità e disagi che attengono alla parte di ricostruzione attualmente non finanziata”. Questo il quadro:
Ricostruzione leggera: ha interessato 64 edifici che hanno riportato danni lievi, per un totale finanziato di circa 8milioni di euro. Si è conclusa definitivamente nel 2016.
Ricostruzione pesante (ovvero edifici che hanno subito danni tali da comportare una ordinanza di inagibilità parziale o totale): è stata finanziata per un totale di circa 26milioni di euro la ricostruzione di edifici destinati ad abitazione principale (prime case) ed attività produttive, con ordinanza di inagibilità totale (73 edifici ad uso abitativo e 28 ad uso produttivo). Questa parte della ricostruzione pesante è ultimata per circa il 90%.
Sono invece ancora da finanziare i seguenti interventi di ricostruzione pesante, per un totale stimato di oltre 42milioni di euro:
Pir di Spina (ovvero il Progetto integrato di recupero degli edifici all’interno del Castello di Spina): sono stati finanziati circa 9.500.000 euro. L’intervento di recupero è stato diviso in 4 Umi (Unità minime di intervento). Una delle 4 Umi è stata completata a dicembre 2018 ed una seconda lo sarà entro i primi mesi del 2020. Le restanti due Umi saranno completate entro il 2020.
“Dare risposta alle problematiche e ai disagi che il mancato completamento della ricostruzione determina per tanti nostri concittadini e per tutto il territorio di Marsciano – ha affermato il sindaco Francesca Mele – vuol dire, innanzitutto, iniziare una nuova fase di interlocuzioni con la Regione e con lo Stato per definire le modalità di reperimento delle risorse, non poche, che mancano. Lo stiamo già facendo con la massima determinazione e ringrazio i rappresentati delle istituzioni presenti oggi, a 10 anni dal sisma, per la sensibilità e la vicinanza che dimostrano a questo territorio. Non è in discussione solo il recupero fisico di molti edifici. C’è in gioco un rilancio complessivo, socio-economico e culturale, di questa parte del territorio marscianese e c’è da rigenerare un senso pieno di identità e appartenenza al quale questa comunità, che ha dimostrato negli anni uno spirito forte di resilienza e adattamento, ha pienamente diritto. Compito delle istituzioni è quindi creare le condizioni per garantire, quanto prima possibile, la realizzazione di questo diritto”.
Su un impegno che deve coinvolgere tutti i livelli istituzionali è intervenuta anche la senatrice Fiammetta Modena specificando come il lavoro da intraprendere deve rivolgersi sia alla ricerca dei fondi che ad una omogeneizzazione e semplificazione del quadro normativo legato alla gestione delle calamità naturali.
La presidente Donatella Tesei ha a sua volta sottolineato che il tema della ricostruzione, a Marsciano e nelle altre aree interessate dai terremoti che negli anni si sono succeduti, è una delle priorità che l’amministrazione regionale ha sul tavolo. Ha ribadito che si tratta di una situazione complessa sulla quale intervenire, basti pensare che manca ancora qualcosa per completare la ricostruzione post sisma del 1997 e che a tre anni dal sisma del 2016 siamo ancora in fase emergenziale. Il lavoro che la Regione sta facendo va nella direzione di rivedere, con la collaborazione dei comuni, dei tecnici e delle popolazioni interessate, modelli e strategie, partendo da una ricognizione dei vari stati di attuazione della ricostruzione e individuando possibili soluzioni per il reperimento dei necessari finanziamenti.
L’impegno operativo della Regione è sottolineato anche dal consigliere regionale e presidente della Seconda Commissione Valerio Mancini il quale annuncia che nei prossimi giorni la Commissione si riunirà per incontrare i comuni umbri terremotati insieme agli ordini dei professionisti al fine di condividere un nuovo percorso di azione che superi lo stallo e le criticità che caratterizzano la ricostruzione in Umbria.
“Per quanto riguarda il sisma del 2009 – spiega Mancini – sarà necessario, come richiesto dagli stessi professionisti, a partire dal collegio dei Geometri della provincia di Perugia, fare una ricognizione accurata dello stato di avanzamento della ricostruzione pesante già finanziata ed effettuare un approfondimento dei fabbisogni economici per la parte ancora da finanziare e che coinvolge non solo le seconde case ma anche prime abitazioni con inagibilità parziale. Da qui, e dal lavoro comunque importante fino ad oggi fatto, dovrà poi partire l’iter per il reperimento delle risorse con cui portare finalmente a compimento tutta la ricostruzione”.