Valnerina

Sisma 2016, le ‘istituzioni’ del cratere dal Papa: “Sul terremoto si vince con la collaborazione”

Quella del terremoto è un’esperienza devastante, sia fisicamente sia moralmente, perché fa crollare in pochissimo tempo ciò per cui si è lavorato per generazioni, e fa sentire fragili e impotenti: è l’esperienza di ognuno di voi“. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo i rappresentanti delle popolazioni del centro-Italia colpite dal sisma del 2016-2017, tra cui anche molti rappresentanti in arrivo dall’Umbria.

All’udienza hanno preso parte il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, i vescovi e le autorità locali, tra cui 138 sindaci e i presidenti delle quattro regioni interessate: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. A sindaci, vescovi, governatori e presidenti di Provincia, Francesco ha ricordato che “In questi anni avete dimostrato che lo spirito di collaborazione può vincere ostacoli e incertezze, costituendovi ‘in un ‘noi’ che abita la Casa comune’, perché dalle macerie possa nascere qualcosa di nuovo. Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio specialmente con il programma di rigenerazione socio-economica Next Appennino, proponendo tre attenzioni molto importanti: alla sostenibilità, alla natura e agli attuali mutamenti climatici“.

Quella di oggi è stata una giornata davvero speciale, di forte spiritualità che ha dato  ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale, oggi riunita in  udienza con Sua Santità Papa Francesco. Questa esperienza, che porterò sempre con me, ha reso palese  il senso di quel ‘metodo sinodale’, che significa ‘camminare insieme’, attraverso il quale dobbiamo compiere l’opera di ricostruzione e di riparazione dell’Appennino centrale. Dopo undici mesi da Commissario i  dati parlano finalmente di un cambio di passo. Vedere riuniti insieme tutti i livelli degli enti locali, dai Pre sidenti delle quattro Regioni del sisma ai 138 Sindaci del cratere, i Vescovi delle nostre diocesi, i Prefetti,  i Rettori e i rappresentanti delle professionalità tecniche che contribuiscono alla grande opera alla quale  siamo chiamati, restituisce il modo evidente il senso del ‘camminare insieme’ verso un futuro di nuova  speranza e di sviluppo per le nostre comunità”, le parole del commissario Castelli. 

Il Santo Padre ha rivolto parole di vicinanza e di sostegno nei confronti delle nostre comunità, verso le  quali, sin dal 2016, ha manifestato grande vicinanza ed empatia. Nel suo intervento Papa Francesco ha  toccato temi decisivi, che riguardano molto da vicino il lavoro che quotidianamente svolgiamo. In partico lare – aggiunge Castelli -, quello legato alla sostenibilità ambientale, che è strettamente connessa con la  ricostruzione nel cratere, che si sviluppa attraverso il rinnovo del nostro patrimonio edilizio. Non a caso  anche noi, così come Papa Francesco, saremo alla Cop 28 a Dubai dove la Struttura commissariale pre senterà il suo modello di ricostruzione: una buona prassi che prevede di affrontare e gestire l’avanzare  della crisi climatica favorendo la presenza dell’uomo e il ripopolamento di questi territori. Il contrasto alla  crisi demografica, che da tempo affligge l’Appennino centrale, e il contrasto alla crisi climatica sono due  facce della stessa medaglia. Particolarmente rilevante è il fatto che il Sommo Pontefice ha fatto riferimento  al Programma NextAppennino, la strategia tesa ad accompagnare il rilancio economico e sociale alla  ricostruzione materiale. Le persone che voglio restare, o venire a vivere in queste terre, devono beneficiare  di adeguati servizi, opportunità di lavoro e condividere un ambiente comunitario. Attraverso NextAppen nino è proprio ciò che stiamo facendo. Il carattere ‘comunitario’ che abbiamo dato a questa ricostruzione  è davvero il tratto distintivo che è alla base del cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione.  Poter ascoltare insieme le esortazioni e le parole di sostegno di Papa Francesco – conclude il Commissario  – ci fa tornare a casa arricchiti nello spirito e ancora più di desiderosi di compiere il nostro dovere fino in  fondo, senza risparmiarci mai”.