(Adnkronos) – Dalla Siria un nuovo segnale dell’indebolimento di Assad? In un’ulteriore indicazione di quello che appare come il prossimo collasso del regime di Damasco a causa dell’avanzata dei jihadisti, l’Iran ha iniziato infatti a evacuare il proprio personale e anche comandanti della Forza Quds dei Pasdaran dalla Siria. Lo rivela il New York Times, che cita fonti della regione e tre fonti iraniane, secondo cui i militari, funzionari diplomatici e le loro famiglie e altri civili iraniani vengono trasferiti nei vicini Libano e Iraq via terra o a Teheran in aereo. Le operazioni di evacuazione sono iniziate ieri mattina.
L’Iran continuerà a sostenere il regime di Damasco “qualsiasi cosa gli serva” dinanzi all’avanzata degli insorti, ha detto intanto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che già nei giorni scorsi aveva dato la disponibilità a valutare un eventuale invio di truppe in Siria dinanzi a una richiesta del regime. “La Repubblica islamica dell’Iran ha sempre sostenuto la Siria e continuerà a farlo – ha assicurato il capo della diplomazia di Teheran, parlando da Baghdad – con tutta la sua forza, qualsiasi cosa le serva e che sia richiesta dal governo siriano”.
L’offensiva “terroristica” degli insorti in Siria contro il regime di Bashar al Assad rappresenta “una minaccia” per tutto il Medio Oriente, ha affermato Araghchi. “La minaccia terroristica – ha avvertito – non si limiterà alla Siria e rappresenta una minaccia per tutti i Paesi vicini e l’insieme della regione. Il terrorismo non conosce frontiere”.
Si allarga intanto l’offensiva anti-governativa. Mentre i ribelli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham, affiancati da fazioni filo-turche, continuano ad avanzare verso Damasco, i riflettori sono accesi anche su Daraa, nel sud del Paese, culla della rivolta del 2011. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il governo siriano ha perso il controllo della città e della maggior parte dell’omonima provincia. “Le fazioni locali hanno preso il controllo di altre aree nella provincia di Daraa, compresa la città di Daraa. Ora controllano più del 90% della provincia, mentre le forze del regime si sono progressivamente ritirate”, ha reso noto l’Osservatorio.