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Sir, parte la caccia alla Supercoppa

Saranno Sir Safety Conad Perugia-Itas Trentino e Cucine Lube Civitanova-Azimut Leo Shoes Modena ad aprire, sabato 6 ottobre, l’edizione 2018 della Supercoppa di volley, la prima che si disputa al PalaBarton di Pian di Massiano, a Perugia, organizzata dalla Lega pallavolo serie A e dalla Sir Perugia. Le vincitrici delle due semifinali si contenderanno poi l’edizione 2018 della Supercoppa di volley, trofeo detenuto dalla squadra perugina, che ha dominato la scorsa stagione conquistando tutti i titoli nazionali.

L’edizione 2018 della Supercoppa è stata presentata in Regione, presenti l’amministratore delegato della Lega Massimo Righi, il patron bianconero Gino Sirci, il coach della Sir Lorenzo Bernardi e l’assessore regionale Antonio Bartolini. E il tecnico Lorenzo Bernardi, che ha parlato della stagione italiana al via: “La Lube è la squadra da battere? Chi considera questa stagione un gioco a due tra Sir e Lube commette un gravissimo errore, le altre due squadre hanno il nostro potenziale. È chiaro che noi e Civitanova abbiamo dimostrato lo scorso anno di avere qualcosa in più. Trento con tre innesti ha fatto un salto di qualità notevolissimo. E lo stesso Modena: possono vincere tutto. La nostra panchina? Mi serviranno molto tutti i giocatori per cercare amalgama: siamo nuovi, abbiamo inserito atleti che con il nostro palleggiatore non hanno mai giocato. Leon deve trovare automatismi con l’alzatore, e il palleggiatore, per trovare intesa, dovrà sapere dove è lui in qualsiasi momento. Sarà il Campionato più bello del decennio, con grandi atleti arrivati dall’estero, vuol dire che le Società hanno lavorato bene, penso davvero sia il Campionato più bello del mondo, in nessuna Lega c’è l’equilibrio che abbiamo noi. Se vai a Monza, Milano, Verona senza la motivazione giusta, perdi. Anche i nuovi giocatori devono saperlo”.

Bernardi ha anche parlato dei Mondiali appena conclusi: “I Mondiali? È stato un successo, un entusiasmo incredibile, abbiamo sentito parlare di pallavolo da persone che non lo hanno mai fatto. Abbiamo avuto esperienze simili di grandi eventi in Italia, da questa mi aspetto che non sia un’onda sulla sabbia. Sono emerse squadre che molti non pronosticavano come vincenti: il Brasile aveva un esordiente in posto 4, la Polonia ha cambiato tre allenatori in quattro anni, e alla fine ha messo in campo una determinazione e una tecnica con giocatori che in Italia abbiamo prematuramente pensato finiti. I Polacchi hanno giocatori in rosa del ‘97 che hanno già due ori al collo giovanili. Dobbiamo farci domande. L’Italia? Non sono io che posso parlare dell’Italia. Posso dire con serenità che il futuro è arduo, la strada è in salita, ci sono Nazioni che ci hanno raggiunto e superato. Non è vero che la nostra squadra non era forte, individualmente non so quanti giocatori avrei voluto prendere da Polonia e Brasile. Il dato di fatto è il gioco di squadra. Ci sono squadre che hanno giocato meglio di noi: l’Italia ha potenziale e ne avrà ancora. Non la dobbiamo sprecare questa considerazione: la nostra Nazionale – ha concluso – non era e non è inferiore alle altre squadre che abbiamo visto giocare in Italia”.