Perugia

Sir, analisi di una stagione perfetta

Lo Scudetto tanto atteso, il secondo nella storia della Sir, è arrivato. A Monza, in Gara4, evitando l’affascinante e remunerativa (ma rischiosa, visto i precedenti) Gara5 al PalaBarton.

Il quarto trionfo in una stagione in cui i Block Devils, esclusi dalle coppe continentali dopo l’amara delusione dello scorso anno, hanno vinto tutto quello che c’era da vincere.

Il trionfo in Supercoppa il primo novembre contro la Lube, per il primo trofeo di mister Lorenzetti alla guida di Perugia.

Seguito dalla conferma sul tetto del mondo in India a dicembre.

Poi a gennaio l’inedita finale contro Monza in Coppa Italia, replicata nella serie che ha assegnato lo Scudetto della Superlega.

La caparbietà di Sirci e il mago Lorenzetti

Un successo costruito proprio sulla grande delusione dello scorso anno, quando la Sir, dominatrice nella stagione regolare, si sciolse contro la terribile Milano. Patron Sirci, accusato spesso di collezionare costose figurine, per la rifondazione (soprattutto psicologica) della sua squadra si è affidato all’allenatore campione d’Italia. Mettendogli a disposizione un squadra fortissima, ma non con una superiorità sulla carta schiacciante come si pensava in altre stagioni.

Qualità che Lorenzetti ha saputo gestire al meglio, nell’arco di una stagione iniziata senza Leon, ma anche all’interno di ogni singolo match. In cui la Sir è apparsa solo a tratti devastante, cedendo set e punti qua e là per mancanza di continuità in attacco o problemi in fase difensiva. Delusioni assorbite senza isterismi.

Il recupero di Leon

Esemplare la gestione di Leon, che nella serie finale è andato in crescendo, fino a contendere in Gara4 a Monza il titolo di Mvp ad uno strepitoso Giannelli.

“Sarai utile per il finale di stagione” ha ripetuto in questi mesi Lorenzetti al campion cubano naturalizzato polacco. E Leon si è fatto trovare pronto nel momento più importante. Il fatto che sia stato lui ad alzare il trofeo della Superlega è un regalo che Leon si è fatto ed ha fatto ai tifosi di Perugia prima di salutarli.

Un campione, dentro e fuori il campo.

La regia di Giannelli

Giannelli Mvp della sfida decisiva è il timbro del capitano della Nazionale, strepitoso nel dirigere i compagni, anche nei momenti più difficili, ma anche quando si mette in proprio. Un rendimento di altissimo livello, costante per tutta la stagione.

L’inossidabile Max

E poi c’è l’inossidabile Max Colaci, che probabilmente avrà nascosto in casa un ritratto come quello di Dorian Gray. A 39 anni vola a recuperare palloni come pochi fanno in Superlega e nel mondo. Un esempio per tutta la squadra e per i Block Devils di domani.

Potenza al centro

A inizio stagione il punto debole (si fa per dire) di Perugia veniva indicato al centro. E invece il Granchio Solè, l’innesto di Flavio (che saluta destinazione Trento) e un Russo finalmente a posto fisicamente si sono dimostrati una diga affidabile contro gli attaccanti avversari.

L’alternanza delle bocche di fuoco

La potenza delle bocche di fuoco scalda i Sirmaniaci. Unita alla grande qualità. Non sempre continuità, è vero. Ma anche in questo Lorenzetti è stato un mago nell’utilizzare al meglio in rotazione, Semeniuk, Ben Tara, Plotnytskyi ed Herrera, per piegare ogni resistenza avversaria.