Sinner: "Olimpiadi erano un obiettivo. Caso doping? Non ho fatto niente di sbagliato" - Tuttoggi.info

Sinner: “Olimpiadi erano un obiettivo. Caso doping? Non ho fatto niente di sbagliato”

tecnical

Sinner: “Olimpiadi erano un obiettivo. Caso doping? Non ho fatto niente di sbagliato”

Gio, 24/10/2024 - 15:03

Condividi su:


(Adnkronos) - Un 2024 da incorniciare quello di Jannik Sinner, che tornerà in campo lunedì prossimo a Parigi-Bercy. Il tennista azzurro, dopo aver vinto anche il ricchissimo torneo esibizione di Riad, vuole chiudere l'anno con la ciliegina sulla torta, le Finals di Torino: "Tutti giocano bene a tennis, il problema sono sempre i piccoli dettagli. Sono riuscito a capire tante cose in questa stagione e ho vinto tante partite con la forza mentale", ha detto Sinner in un'intervista concessa a SkySport.  

 

Jannik ha parlato anche del caso doping, in attesa della decisione definitiva del Tas dopo il ricorso presentato dalla Wada: "Ero in una situazione molto difficile e delicata prima dello US Open, per i mesi precedenti, dove ho fatto fatica a comprendere quello che stava succedendo. Però a un certo punto mi sono detto: 'No Jannik, alla fine è tutto abbastanza irrilevante, perché questo sport ti può dare soddisfazioni e ti può buttare giù anche moralmente, però alla fine io sto bene'. Prima di giocare a New York era difficile innanzitutto perché non mi potevo aprire con tante persone. Era un periodo molto complicato perché non sapevo come dovevo comportarmi io, di persona, non sapevo cosa sarebbe uscito, non sapevo cosa sarebbe successo con il team. Solo che dopo un po' di settimane mi sono svegliato un mattino e ho detto: 'Ma alla fine io non ho fatto niente di sbagliato, non sapevo niente, e quindi per me era già passata, poi quello che decide il giudice, quello che può uscire o non può uscire alla fine io non lo posso più controllare'". 

 

"Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po' meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se domani voglio andare a casa posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato: diventare il numero uno", ha raccontato Sinner. 

"È proprio ora che bisogna continuare a lavorare e migliorare, perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché oggi dicevo tra me e me: 'Quest'anno è passato veramente veloce'. Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile, ma non posso nemmeno buttare via il tempo perché è un equilibrio costante tra miglioramento, lavoro, voglia di vincere, avere intorno le persone che vuoi e che ti possono aiutare". Una battuta anche sulle Olimpiadi di Parigi, saltate a causa di una tonsillite: "Gli Slam sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c'è la Coppa Davis. In futuro sarà difficile fare meglio di quest'anno, ma vediamo cosa succede". 

(Adnkronos) – Un 2024 da incorniciare quello di Jannik Sinner, che tornerà in campo lunedì prossimo a Parigi-Bercy. Il tennista azzurro, dopo aver vinto anche il ricchissimo torneo esibizione di Riad, vuole chiudere l’anno con la ciliegina sulla torta, le Finals di Torino: “Tutti giocano bene a tennis, il problema sono sempre i piccoli dettagli. Sono riuscito a capire tante cose in questa stagione e ho vinto tante partite con la forza mentale”, ha detto Sinner in un’intervista concessa a SkySport.  

 

Jannik ha parlato anche del caso doping, in attesa della decisione definitiva del Tas dopo il ricorso presentato dalla Wada: “Ero in una situazione molto difficile e delicata prima dello US Open, per i mesi precedenti, dove ho fatto fatica a comprendere quello che stava succedendo. Però a un certo punto mi sono detto: ‘No Jannik, alla fine è tutto abbastanza irrilevante, perché questo sport ti può dare soddisfazioni e ti può buttare giù anche moralmente, però alla fine io sto bene’. Prima di giocare a New York era difficile innanzitutto perché non mi potevo aprire con tante persone. Era un periodo molto complicato perché non sapevo come dovevo comportarmi io, di persona, non sapevo cosa sarebbe uscito, non sapevo cosa sarebbe successo con il team. Solo che dopo un po’ di settimane mi sono svegliato un mattino e ho detto: ‘Ma alla fine io non ho fatto niente di sbagliato, non sapevo niente, e quindi per me era già passata, poi quello che decide il giudice, quello che può uscire o non può uscire alla fine io non lo posso più controllare'”. 

 

“Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po’ meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se domani voglio andare a casa posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato: diventare il numero uno”, ha raccontato Sinner. 

“È proprio ora che bisogna continuare a lavorare e migliorare, perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché oggi dicevo tra me e me: ‘Quest’anno è passato veramente veloce’. Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile, ma non posso nemmeno buttare via il tempo perché è un equilibrio costante tra miglioramento, lavoro, voglia di vincere, avere intorno le persone che vuoi e che ti possono aiutare”. Una battuta anche sulle Olimpiadi di Parigi, saltate a causa di una tonsillite: “Gli Slam sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c’è la Coppa Davis. In futuro sarà difficile fare meglio di quest’anno, ma vediamo cosa succede”. 

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!