Neanche il tempo di festeggiare la Befana! Perché a Spoleto, sul fronte politico, è già bagarre. Neanche le sante feste son riuscite a rendere più buoni, o meglio più pazienti, i vari esponenti del centro sinistra. Neanche le temperature polari di questi giorni hanno freddato gli spiriti bollenti delle segreterie politiche. Tutto riversato sul primo cittadino, Massimo Brunini, che ultimamente sembra, sembra, accusare la stanchezza di questi otto anni di amministrazione cittadina.
Seppur in ritardo con le solite consegne di opere pubbliche, questo doveva essere il periodo più tranquillo, quello in cui portare all’incasso le tante energie spese. Il ‘nuovo’ palazzo municipale, il tapis roulant, l’arrivo del maestro Ferrara. E invece….
Invece il mondo cambia, i partiti si fondano (vedi il Pd) e rifondano (PSI) e non sembrano più disposti ad accettare inermi la linea del sindaco: “basta con il decisionismo senza concertazione” dicono ormai gli esponenti di più di una segreteria. Ma andiamo con calma
I socialisti – Rappresentano la spina nel fianco della Giunta Brunini. C’è voluta la solita cena in un noto agriturismo dello spoletino per prendere la fatidica decisione. Il dado ormai è tratto, con tanto di benedizione di Bertini (segretario regionale), Fioriti (provinciale) e dei potenti assessori Buconi e Rometti. Non c’era Enzino Alleori, convintissimo a non entrare nella Costituente e a tener ben stretta la rosa nel pugno. Sembra quasi il titolo di una canzone di Bobby Solo. E comunque meglio questo che…una lacrima sul viso. I socialisti hanno le idee chiare e le sveleranno a Brunini, chiamato nei prossimi giorni ad incontrare la ristretta delegazione composta dal capogruppo Patrizia Colangeli e da Roberto Bertini. L’idea è questa: con tre consiglieri (Castellana, Col angeli e Lisci) spetta loro almeno un posto in giunta. C’è anche la soluzione: fuori Tulipani dalla Spoletina Trasporti (il Cda è in scadenza), dentro Gilberto Stella che lascerebbe l’assessorato allo sport e comunicazione, dentro “un giovane socialista di belle speranze”. I pretendenti sono al momento due: il figlio d’arte Paolo Piccioni e Marco Bocci. Detta così non fa una piega. Bisognerà però vedere se un vecchio leone come Tulipani rimarrà fermo a subire la richiesta avanzata dal partito. Remota l’ipotesi di un allargamento della maggioranza (che salverebbe sia le capre che i cavoli): evidente che l’elettorato non capirebbe una simile scelta, destinata a gonfiare ancor più la spesa pubblica per la politica.
Il piddì – altro che città risvegliata dal sonno. A Spoleto tutto è lento, fatto con calma. E così la anche il piddì stenta a fare il suo primo vagito. Un accordo ancora non lo si è trovato e potrebbe saltare anche quello di Amedeo Marcelli a capogruppo del partito di Veltroni. C’è infatti ancora da decidere chi sarà il segretario. Lanciatissimo dai diesse Dante Andrea Rossi, anche se qualcuno (il potente Angelo Mariani?) gli preferirebbe un altro Andrea, Orlandi.
“No piddì? No party!”. Almeno fino al 4 febbraio prossimo, termine ultimo per costituire il Partito Democratico. Che non vedrà comunque l’adesione, almeno per il momento, di Carletto Calandri, chiamato a vestire i panni di capogruppo della Margherita (sarà un caso, ma lo scranno che ha scelto è lontano da quello di Franco Di Marco).
E allora vediamo come se la vivono i due partiti.
I margheritini – dalle prossime nomine alla Spoletina Trasporti passa il futuro di qualche margheritino. Onelio Gasperini sembra non goder più della fiducia né di Brunini, né di Bocci. Al suo posto potrebbe andare la segretaria Margherita Lezi il cui nome, un po’ come il prezzemolo, vien fuori ad ogni possibile incarico. Certo stavolta, fanno sapere i maligni, c’è in più che alla Track (la società in quota alla Vus SpA dove la Lezi è consigliere) hanno azzerato i gettoni di presenza. Ma non è la sola a sperare.
I diessini – Andrea Orlandi scalpita a tal punto che i bene informati lo vorrebbero pronto a candidarsi anche come sindaco. Il suo posto alla Spoletina non sembra comunque in discussione. Ma sono altri i problemi che interessano la sede della quercia. Son quelli fra i due elementi di spicco del partito: Massimo Brunini e Giancarlo Cintioli. Il feeling di un tempo sembra venuto meno, anzi ormai fra i due leader son davanti ad una vera e propria ‘separazione’. A Spoleto, per la verità, se ne parla da tempo. Il precedente: che qualcosa non andava lo si era capito già durante l’inaugurazione del Municipio quando Brunini ha saltato a piè paro di menzionare il suo ex assessore alle grandi opere. Una ‘dimenticanza’ che non è sfuggita neanche all’opposizione che ha sempre riconosciuto questo merito a Cintioli. Quest’ultimo, poi, ha perso recentemente la sua proverbiale riservatezza e pare che con gli amici più stretti abbia cominciato a sfogarsi dei torti subiti. Un buon motivo per disertare il brindisi di Natale organizzato nella sede di Viale Trento e Trieste (che ha registrato l’assenza anche dell’onorevole Marina Sereni)
(Ca.Cer)
Aggiornato alle 13.21 a causa di un refuso sui cognomi Rossi con Orlandi. Ce ne scusiamo con i lettori e i diretti interessati