Carlo Ceraso
Il sindaco di Spoleto è ad un passo dalle dimissioni. Come anticipato nell’edizione di ieri da Tuttoggi.info, il primo cittadino, al termine della schizofrenica riunione del consiglio comunale di ieri (qui), ha scritto nero su bianco la propria volontà di abbandonare l’incarico. Non ci sono più e condizioni politiche per andare avanti, o meglio, forse Daniele Benedetti è stanco di essere ‘sotto scopa’. Di chi? Di certo da un po’ di tempo dai socialisti (Dominici e Piccioni in particolare), più recentemente della Lista civica di Marco De Angelis. I primi a caccia di poltrone (le uniche disponibili erano le presidenze delle Commissioni consiliari, sfilate però clamorosamente dalla opposizione), il secondo non è ancora ben chiaro dove sia diretto (anche se c’è chi giura che stia strizzando l’occhiolino verso destra). Di riffa o di raffa la maggioranza non c’è più, forse non c’è mai stata. Lo sapeva bene anche il sindaco che ha fatto finta di niente per troppo tempo. La decisione sembra presa e la lettera intestata al presidente del consiglio sarebbe stata acquisita al protocollo questa mattina (il condizionale è d’obbligo perché nessuno del vertici comunale ha voluto commentare la questione). Ma non è l’unico grattacapo per il primo cittadino, visto che di problemi se ne registrano anche nella tenuta della Giunta: non a caso, stando a fonti molto vicine all’esecutivo, Benedetti ha deciso di sospendere tutte le prossime riunioni di giunta. Fino a nuovo ordine. Che, più o meno, dovrebbe coincidere con la garanzia che Benedetti attende ora dai Partiti della maggioranza. Altrimenti tutti a casa.
Stavolta non basterà una stretta di mano, come avvenne a gennaio quando il Psi locale, che non aveva digerito affatto la nomina a vice sindaco del loro compagno Stefano Lisci (al primo mandato, ma il più votato del garofano), tornò sui suoi passi solo dopo l’intervento della segreteria regionale: il sindaco vuole garanzie scritte. C’è da capirlo. Basta leggere o riascoltare gli interventi in aula dei socialisti negli ultimi quattro mesi per capire che ogni decisione veniva fatta soffrire, in attesa del contentino. E quando il contentino stava per arrivare, che ti fa Dominici? Cambia idea nel pieno di una riunione di verifica della maggioranza. Da far invidia persino all’onorevole Scilipoti, che almeno cambia idea (o casacca) a distanza di anni, non di ore.
Che il sindaco faccia sul serio è concreto. Non fosse che in poco più di due anni è la terza volta che sbotta in aula minacciando le dimissioni. Il rischio di non esser più credibile è altissimo. Di errori in questi anni ne ha commessi, da ultimo proprio la proposta di modificare le tematiche e la composizione delle Commissioni. Difficile capire se l’ha pensata e realizzata da solo o c’è stato chi l’ha consigliato. Di certo è andato al massacro, per una proposta che sarebbe dovuto partire dai banchi del consiglio e non da quelli della Giunta. Solo nelle prossime ore si saprà come evolverà la situazione.
La minoranza – intanto l’opposizione cavalca la situazione trovando su questa problematica una quadra, come fanno sapere dalla Lista Rinnovamento che mantiene le distanze dal Pdl. Per oggi però si può marciare tutti insieme (con Prima Spoleto, Gruppo misto e Spoleto a 5 stelle). Ecco di seguito il testo della nota diramata stamani dai capigruppo delle 5 formazioni: “Pare che i socialisti proprio non possano fare a meno della presidenza di una commissione consiliare. La vogliono, fortissimamente la vogliono ed hanno costretto il Sindaco a presentare in tutta fretta un emendamento al punto dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale che prevedeva il rinnovo delle commissioni consiliari permanenti. Le commissioni, come era stato deliberato dalla Giunta e dalla commissione consiliare competente, dovevano essere semplicemente rinnovate così come prevede il TUEL. L’emendamento presentato dal Sindaco riservava, non si comprendeva bene a chi, la possibilità di variare il numero delle commissioni in caso di variazione delle linee di mandato. Un piccolo pasticcio sia politico che tecnico, perché da una parte si voleva dare un contentino ai socialisti e dall’ altra si voleva per forza inserire una modifica che non aveva nessuna ragione di essere. Il regolamento del consiglio comunale, da poco approvato nella sua nuova formulazione, prevede infatti che l’individuazione delle commissioni sia riservata al Consiglio Comunale e che queste siano determinate all’inizio del mandato del Sindaco. La questione è nota, la prima e la seconda commissione sono attualmente presiedute dalla minoranza e questo in virtù di regolare elezione di nuovo presidente avvenuta pochi mesi fa . Se questo può scontentare la maggioranza proprio non è tollerato dai socialisti che avevano avuto la promessa di avere la presidenza della prima commissione , per la quale avevano destinato il consigliere Dominici e che invece hanno dovuto prendere atto dell’elezione di un membro della minoranza. Non l’hanno proprio mandata giù, una questione di lesa maestà ed il Sindaco è stato sottoposto ad un pressing che è sfociato nel tentativo di cercare di cambiare le regole mentre la partita era in corso. Un tentativo maldestro, illegittimo e antidemocratico che è stato naturalmente attaccato dalla minoranza nella seduta odierna del Consiglio Comunale. Risultato l’ennesima figuraccia. Dopo una lunga discussione nella quale l’opposizione ha messo in luce tutti i profili di illegittimità giuridica del tentativo e di inopportunità politica, al momento della votazione, la maggioranza, forse neppure tanto convinta di fare una simile figura per compiacere i socialisti, ha chiesto dieci minuti di sospensione. Accordati. Ne sono passati dieci poi venti poi trenta poi quarantacinque e quando qualcuno spazientito ha chiesto di riprendere il lavori, sorpresa, la maggioranza era fuggita. Si perché all’appello hanno risposto solo tre o quattro consiglieri di maggioranza ed evidentemente l’opposizione, tutta presente in aula, non ha certo tenuto il numero legale. In sintesi il Sindaco presenta un emendamento, poco pensato e poco ragionato e la sua maggioranza scappa al momento del voto. Crediamo che si debbano cominciare a trarre le debite conclusioni. Se l’unica preoccupazione del Sindaco è quella di cadere per le bizze dei socialisti e non quella di governare la città, forse è meglio che inizi a trarne le debite conclusioni e smetta di sottoporre sé stesso e l’istituzione che rappresenta a queste figure”.
Gli interventi – è il pd provinciale (quello cittadino resta ancora silente) a rompere gli indugi con un comunicato stampa diramato nella tarda mattinata di oggi (mercoledì) a firma del segretario provinciale Andrea Dante Rossi, già vicesindaco della Giunta Benedetti: “nell’ultimo Consiglio Comunale di Spoleto – scrive Rossi – sono nate tensioni “che rischiano di apparire poco comprensibili ai cittadini”, soprattutto alla luce delle crescenti difficoltà in cui la crisi economica e gli effetti devastanti di una manovra finanziaria profondamente ingiusta rischiano di gettare le amministrazioni locali. E’ per questo che invito le forze politiche di maggioranza a un maggiore senso di responsabilità per salvaguardare l’interesse generale. Considerato il contesto socio-economico di profonda crisi in cui si trova il Paese, le problematiche occupazionali che investono tante realtà locali, compreso lo Spoletino, e che minano le prospettive di tanti giovani e di tanti lavoratori e la tenuta delle nostre realtà produttive e alla luce di una manovra finanziaria che rende ancora più difficile, per le amministrazioni locali, mantenere il livello dei servizi e dell’assistenza, che pure in Umbria ha raggiunto livelli ottimali, richiedo alle forze politiche, in particolare a quelle che esprimono il governo delle città e dei territori, un atteggiamento di grande responsabilità. Per quanto riguarda Spoleto, dunque, è auspicabile che si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile per garantire una risposta adeguata alle aspettative dei cittadini. Sarà determinante evitare degenerazioni che risulterebbero poco comprensibili ai più, garantendo la massima lealtà e il totale supporto all’azione di governo del sindaco Benedetti e della sua Giunta”.
No al protocollo – Intanto l'opposizione è tornata alla carica facendo sapere che il capogruppo Angelo Loretoni stamani si è prsentato all'ufficio protocollo del Comune chiedendo di acquisire la posta in arrivo per verificare se il sindaco ha o meno presentato le proprie dimissioni. “Dagli uffici mi hanno escluso questa possibilità – dice Loretoni -, almeno fino alle 10 di mattina. Non metto in dubbio che le abbia scritte, di fatto, a più di 40 ore da quella figuraccia, non le ha presentate…”
La replica a Rossi – Rinnovamento non molla la presa. Di poco fa l'intervento anche del capogruppo, Fabrizio Cardarelli che torna a scagliarsi contro i socialisti ma anche contro il segretario provinciale del Pd Rossi. “Confermo – scrive Cardarelli – che fino a poco fa le tanto auspicabili dimissioni non erano state depositate, anche se non crediamo affatto che il Sindaco abbia effettivamente voglia di andarsene. Fatta questa doverosa premessa, è bene che spieghiamo ai nostri concittadini in cosa consisterebbero tali dimissioni, se veramente fossero rassegnate: non sono altro che una risposta, che non esitiamo a porre sullo stesso piano, ai mal di pancia dei socialisti. In poche parole, ai socialisti scontenti delle poltroncine riservate loro dall’ultima spartizione conseguente al rimpasto di giunta, e che reclamano sedute più ampie, risponde il sindaco con la minaccia delle dimissioni che manderebbero tutti a casa : cioè, ad un ricatto si risponde con un altro ricatto. E a Spoleto chi ci pensa? E i tanti gravissimi problemi che attanagliano la nostra città chi li affronta? E’ ormai più di un anno che siamo costretti ad assistere a questi squallidi giochetti che stanno assorbendo quasi esclusivamente l’attenzione dei partiti di maggioranza, altro che inviti al senso di responsabilità di Rossi. E lui dove stava tutti quei mesi che da vicesindaco era un desaparecido? Spoleto ha bisogno di un’azione di governo ben più incisiva di quella che Benedetti ha dimostrato di essere in grado di mettere in campo, oltretutto completamente dedito a queste ridicole schermaglie. Intanto i soliti furbi continuano ad agire, il territorio viene massacrato da assurde realizzazioni, i nostri giovani in cerca di occupazione sono sempre più nella morsa del clientelismo e delle raccomandazioni e stanno perdendo anche la dignità nel lottare per le loro sacrosante rivendicazioni. Ecco perché auspichiamo che arrivino le dimissioni, però che siano quelle autentiche ed irrevocabili. Solo in questo caso potremo ricominciare a sperare in una Spoleto guidata da un gruppo di persone capaci e competenti, appassionate, dalle qualità morali ineccepibili e soprattutto disinteressate. Una Spoleto nella quale si antepongano le sorti dei concittadini ai più sordidi interessi di partito, una Spoleto nella quale i meriti siano più importanti delle tessere e che il clientelismo ora dilagante rappresenti solo un lontano ricordo. Solo se riusciremo in questo intento potremo ridare fiducia e speranza nel futuro ai nostri ragazzi che dovranno essere gli artefici della ricostruzione morale e politica della nostra città.
Convocata segreteria – intanto il segretario Andrea Bartocci ha convocato d'urgenza la segreteria del Partito alla quale prenderanno parte i membri permanenti (assessori, consiglieri provinciali e comunali). Stando ai rumors la segreteria sembra intenzionata ad imporre al sindaco di non presentare le dimissioni, almeno non in questi giorni.
(Aggiornato alle 20.09)
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