Rimane sospeso dalla carica il sindaco di Nodcia Nicola Alemanno: il collegio civile del tribunale di Spoleto ha infatti rigettato il ricorso d’urgenza presentato dal primo cittadino nursino, oggetto di un provvedimento di sospensione dopo una condanna in primo grado per abuso d’ufficio.
Alemanno era stato sospeso dalla Prefettura di Perugia il 29 maggio scorso dopo la sentenza del tribunale d Spoleto di condanna (a 1 anno e 10 mesi) per abuso d’ufficio e falso in merito all’autorizzazione della sede della Pro loco di Norcia con le normative emergenziali post sisma. Secondo gli inquirenti, si sarebbero invece dovute seguire le procedure e la normativa ordinaria. Con la condanna per abuso d’ufficio era scattata anche l’applicazione della legge Severino, che prevede appunto la sospensione dall’incarico di sindaco per 18 mesi. Nella città di San Benedetto, però, le elezioni si terranno nella prossima primavera e quindi per Alemanno la sindacatura è di fatto finita anzitempo. Ma contro tale provvedimento appunto, attraverso l’avvocato Massimo Marcucci, ha presentato un ricorso d’urgenza davanti al tribunale, chiedendo sia la sospensiva della sospensione, che il suo annullamento.
Dopo l’udienza del 12 luglio scorso, il collegio civile del tribunale di Spoleto (Sara Trabalza presidente, Simona Di Paolo e Federico Falfari a latere) – con una sentenza di 6 pagine, datata 9 agosto – ha respinto la richiesta, confermando la sospensione di Nicola Alemanno dal suo incarico. Ed evidenziando – tra le altre cose – la ratio della norma, che prevede la “sospensione del pubblico amministratore condannato in via non definitiva, a tutela della credibilità, del buon andamento, imparzialità e onorabilità delle pubbliche amministrazioni“. Tra le richieste dell’avvocato Marcucci c’era anche quella di valutare l’incostituzionalità della norma applicata, visto che riguarda una sentenza di primo grado e non definitiva; presunta incostituzionalità però già affrontata – è stato ricordato – dalla Corte costituzionale e non ritenuta sussistente. Il legale, inoltre, contestava che il provvedimento della Prefettura fosse stato emesso prima della pubblicazione delle motivazioni della sentenza di primo grado, doglianza però ritenuta insussistente dai giudici che ricordano come la lettura del dispositivo in aula abbia valore di deposito della sentenza.
Nonostante il respingimento del ricorso d’urgenza, l’udienza è stata comunque aggiornata all’8 novembre per la trattazione scritta. Nel frattempo, però, l’avvocato Massimo Marcucci annuncia altri provvedimenti legali. In primis il ricorso contro la sentenza di primo grado di condanna di Nicola Alemanno, dopo che giovedì sono state depositate le motivazioni da parte del giudice penale. Motivazioni che da una parte confermano l’impianto accusatorio in merito alla sede abusiva della Pro loco di Norcia (con le autorizzazioni alla struttura bypassando la normativa ordinaria si sarebbe provocato un indebito arricchimento all’associazione) ma che dall’altra ricordano che al sindaco sono state concesse le attenuanti generiche “in ragione del contesto emergenziale e dell’interesse pubblico”.
Ora, dunque, si attende il ricorso e il processo di secondo grado, che potrebbe ribaltare completamente la situazione. Per le opere post sisma autorizzate con la normativa emergenziale, il sindaco Nicola Alemanno ha avuto già diversi processi. Per Casa Ancarano, la struttura polivalente nell’omonima frazione nursina, è stato condannato per il reato di falso a 15 mesi in primo grado, mentre per il Centro Boeri – l’8 giugno scorso, a pochi giorni dalla sentenza per la sede della Pro loco – Nicola Alemanno era stato assolto, con il dissequestro della struttura.