“Ma perchè abbiamo mai magnato li fagioli insieme”? La frase dialettale, tipicamente folignate, viene generalmente rivolta nei confronti di chi si sta prendendo eccessive confidenze.
Da qualche giorno è incredibilmente diventata una frase cult, un must come va di moda dire oggi, insomma … un vero e proprio tormentone.
Eh già, perchè a pronunciarla è stato niente di meno che il sindaco di Foligno, Nando Mismetti rispondendo alla giornalista Roberta Rei inviata della trasmissione ‘Le Iene’ che era tornata nella città della Quintana per chiedere spiegazioni direttamente al primo cittadino, in merito all’utilizzo delle casette di legno nella fase di emergenza sismica.
Sarà il momento di particolare tensione accumulata tra il terremoto che non finisce, la perenne crisi di governo cittadino e le recenti dimissioni da presidente della Provincia di Perugia, fatto si è che Mismetti non si è certo trattenuto, usando persino una parola ‘scurrile’ e scivolando spesso in colorite espressioni dialettali. Visibilmente irritato, anche a causa dei modi non propriamente gentili e tantomeno rispettosi della giornalista, il sindaco ha finito col perdere le staffe.
L’intervista è finita ben presto sulle bacheche social dei folignati con commenti a dir poco sarcastici, a breve sono seguiti esilaranti post satirici sul rapporto tra il sindaco ed i famosi legumi.
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Dalla goliardia alla polemica politica il passo è stato breve: a prendere posizione ufficialmente è ora la Lega Nord di Foligno, con tanto di comunicato stampa a firma del coordinatore comunale Riccardo Polli.
“Delusione. Forse è proprio questa la sensazione che gran parte dei folignati hanno avvertito dopo aver visto il video trasmesso qualche giorno fa da “Le Iene”. Senza entrare nella sostanza, senza giudicare il merito della questione casette di legno – scrive Polli nella nota stampa – vorremmo esser voce dei tanti cittadini che hanno espresso, proprio a noi, tutta la loro delusione per il comportamento avuto, in quel servizio, dal sindaco Mismetti. Perchè come ben sappiamo, la più alta carica della città, ha il dovere di rappresentare l’intera comunità, a prescindere da colori politici ed ideologie, e tutti noi, vedendo il servizio, non ci siamo sentiti in alcun modo rappresentati. Per carità la forma non fa la sostanza, ma in diretta nazionale questa caduta di stile poteva esser evitata. Arroganza, maleducazione e un linguaggio dialettale ha messo in imbarazzo l’intera cittadinanza, disturbando l’immagine stessa della città. Concludiamo chiedendo al sindaco di far propria questa lezione, augurandoci che in futuro non accadano più situazioni che possano recare danno all’immagine della città e quindi a tutti i cittadini. Vorremmo evitare di passare dall’esser considerati da la città della Quintana alla più buffa e sarcastica denominazione de la città delli facioli”.
A volte i politici vengono accusati di parlare troppo in ‘politichese’, se non altro stavolta c’è un sindaco che…“parla come magna”!