Dopo la condanna in primo grado, il sindaco di Norcia sospeso dalla carica chiede l'annullamento del provvedimento
E’ stato discusso mercoledì mattina, davanti al collegio civile del tribunale di Spoleto (Trabalza presidente, Falfari e Di Paolo a latere) il ricorso presentato dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno contro la sospensione dalla carica con provvedimento del 29 maggio scorso della prefettura di Perugia. Il primo cittadino, infatti, il 23 maggio era stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio e falso ideologico ad 1 anno e 10 mesi per la sede della Pro loco nursina autorizzata con la normativa emergenziale post sisma e ritenuta invece un abuso edilizio. Ai sensi della legge Severino, per Alemanno è scattata anche la sospensione dall’incarico di sindaco, con i poteri passati al vicesindaco Giuliano Boccanera.
Un provvedimento che ha portato l’Anci Umbria (l’associazione dei comuni) a scendere in piazza al fianco del primo cittadino sospeso e lo stesso Alemanno a presentare ricorso urgente attraverso il suo legale, l’avvocato Massimo Marcucci, per chiedere l’annullamento dell’atto. Sotto la lente la legge Severino che, nonostante l’ordinamento giuridico italiano preveda la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, stabilisce invece la sospensione di 18 mesi degli amministratori pubblici in caso di condanna già in primo grado per reati particolarmente gravi e anche per l’ipotesi accusatoria di abuso di ufficio, come appunto nel caso di Alemanno. Sospensione che per il sindaco di Norcia rischia di rappresentare la fine anticipata dell’incarico, visto che nella città di San Benedetto si voterà nella primavera 2024 per il rinnovo dell’amministrazione comunale. A meno che appunto i giudici spoletini decidano diversamente permettendo ad Alemanno di tornare al suo posto in Giunta.
Questa mattina, appunto, si è tenuta l’udienza per il ricorso urgente avanzato dall’avvocato Marcucci. Al termine della quale il collegio civile spoletino si è riservato la decisione.