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Sindacati di Terni, illustrate riforme e contenuti Ddl Umbria

Garanzia dei servizi al cittadino, impegno su livelli occupazionali e reddito complessivo dei dipendenti, riorganizzazione delle funzioni. Sono questi i capisaldi del percorso di riordino delle Province indicato ieri sera dall’assessore regionale alle riforme Fabio Paparelli durante la riunione, convocata dal presidente della Provincia Leopoldo di Girolamo, con la rsu, i sindacati e i consiglieri provinciali. L’incontro, svoltosi nella sala del Consiglio di Palazzo Bazzani, ha toccato tutti i punti caldi della vicenda ed ha fatto seguito al vertice sindacati-governo-istituzioni svoltosi in mattinata.

Ad aprire i lavori è stato il presidente Di Girolamo che ha sottolineato l’importanza di proseguire nel percorso congiunto fra le istituzioni umbre e i sindacati, con il coinvolgimento delle rsu delle due Province. “Quello che stiamo vivendo – ha detto di Girolamo – è un momento del tutto particolare ma anche molto importante perché, se ben costruito, questo percorso ci potrà portare ad un sistema istituzionale nuovo e più moderno. Dobbiamo quindi cogliere lo spirito più profondo della riforma Delrio, avendo come obiettivo la trasformazione delle Province come futuri enti di sostegno ai Comuni e di gestione dell’area vasta e lavorando soprattutto per garantire i servizi al cittadino, i livelli occupazionali e le professionalità esistenti”.

L’assessore Paparelli ha illustrato il contenuto del disegno di legge pre adottato dalla giunta regionale e il percorso che Regione, Anci, Upi, Cal e sindacati stanno seguendo. Dentro questo quadro, l’assessore ha anche prospettato il fatto che il termine del 31 marzo per l’individuazione degli esuberi a seguito del taglio del 50% delle spese di personale, può anche non essere perentorio “seguendo – ha spiegato – un percorso graduale, insieme all’Osservatorio regionale, ai sindacati e alle rsu, che parta, come sta effettivamente avvenendo, dal quadro delle risorse e delle funzioni, nonché dalla ricognizione delle dotazioni organiche di tutti gli enti locali e di quelli periferici dello stato. Attraverso le tabelle delle capacità assunzionali, si capirà dove riallocate il personale fra Regione, enti locali regionali, agenzie, sanità, altri comparti della pubblica amministrazione locale ed enti statali”.

Parlando del Ddl, Paparelli ha ricordato come l’Umbria sia l’unica in Italia, insieme solo alla Toscana, ad aver già pre adottato un documento per la riassunzione delle funzioni di competenza e per un nuovo assetto delle due Province. “Il Ddl – ha detto Paparelli – è ispirato al principio di semplificazione e chiarezza con un ente, una funzione, una risorsa, così da garantire tempi, modalità di risposta e responsabilità a favore del cittadino. L’impegno della Regione è quello di definire tutto il processo di riallocazione delle funzioni possibilmente entro il mese di febbraio”.

Il consigliere Francesco de Rebotti, parlando anche in qualità di presidente dell’Anci Umbria, ha ricordato quali siano le attuali condizioni dei Comuni dal punto di vista delle disponibilità finanziarie che, “allo stato attuale – ha detto – pongono alcune problematicità oggettive al processo di riallocazione, indipendentemente dalle capacità professionali dei dipendenti provinciali, che non sono in discussione”.

Sindacati ed rsu hanno posto di nuovo l’accento sulla questione dei livelli occupazionali e dei servizi, chiedendo alla Regione l’impegno ad affrontare e risolvere concretamente questi nodi fondamentali e al governo le disponibilità finanziarie necessarie al processo di riordino delle Province.

Sergio Bruschini, esponente dell’opposizione in Consiglio provinciale ha criticato al riforma Delrio “fatta male – ha affermato – senza chiarezza sia sul futuro delle Province che dei servizi al cittadino e del personale. Apprezzo lo sforzo della Regione, ma senza un corrispettivo impegno concreto del governo in termini di risorse e di atti che facciano chiarezza sarà difficile gestire tutta questa complessa materia”.