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Silvio e la fellatio, le foto della scultura censurata da Sgarbi. Aperta la mostra a Spoleto

Eccole le foto della scultura che rischia di scatenare un terremoto politico sulla Mostra inaugurata stamani a Spoleto da Vittorio Sgarbi. Una donna chinata su un uomo, il cui volto somiglia molto all’ex presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, nell’atto di una fellatio; opera del russo Michail Misha Dolgopov. I noto critico, in rotta con l’artista per la scelta dell’opera inviata a palazzo Racani Arroni (sede della Mostra), ha deciso una “parziale censura”, coprendo con un foulard di seta la testa della donna e l’enorme attributo dell’uomo in bronzo. Inutile dire che la curiosità ha spinto più di uno dei presenti a sollevare il fazzolettone.
Ha avuto inizio così la conferenza stampa di presentazione dell’evento artistico – che nei giorni scorsi ha registrato il divorzio fra Sgarbi e la Fondazione Festival dei 2 Mondi – al quale hanno preso parte i nomi più belli dell’arte contemporanea. A cominciare da Gillo Dorfles, 103 anni e non sentirli, salutato con un lungo applauso dai 150 presenti che hanno affollato la saletta. E ancora Pier Luigi Pirandello, figlio di Fausto (le cui opere tornano a Spoleto) e nipote del celebre scrittore, il direttore generale del Mibac Manuel Guido, il sovrintendente per l’Umbria architetto Scoppola e il presidente della Fondazione Roma Emanuele Emanuele. Presente anche Katia Ricciarelli che non ha voluto mancare all’evento.
Sgarbi è tornato ad attaccare il Festival annunciando che questa sarà l’ultima volta che organizzerà eventi durante la kermesse, “forse qualcosa la faremo alla Rocca Albornoziana” ha detto confermando che l’amore per Spoleto è indistruttibile. Poi lo scambio di battute con Emanuele: “a Roma non c’è un sindaco – ha detto Sgarbi – ma per fortuna c’è Emanuele la cui Fondazione fa tanto per l’arte…..certo devo riconoscergli che aveva compreso prima di me che non era il caso di continuare con il Festival dei 2 Mondi” ha concluso lanciando una ulteriore freciata a Ferrara. “Vittorio è l’ultimo genio di questo Paese – ha risposto il presidente della Fondazione Roma – vede laddove altri non vedono”.
(Carlo Ceraso – foto di Carlo Vantaggioli)