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Siderurgico, chimico, università: da Sel proposte per il futuro industriale e culturale di Terni

Luciano Zara (*)

La nostra città è chiamata in queste settimane ad affrontare passaggi delicati e decisivi per il nostro futuro.
La ristrutturazione degli assetti industriali e produttivi del polo siderurgico con l'entrata in scena di un nuovo partner internazionale, le note vicende inerenti il futuro della chimica, il ridisegno del futuro di servizi pubblici locali, aziende e partecipate legato anche ai cambiamenti della legislazione nazionale e del riassetto endo-regionale, la riforma della sanità e dei servizi socio-sanitari, l'università e l'insieme delle politiche della conoscenza. Più in generale Terni e chi ha la responsabilità di guidarla è chiamato a ridisegnare il futuro del territorio per i prossimi anni, nel quadro delle tante difficoltà che il paese e la regione stanno vivendo, come emerge dal nuovo rapporto socio-economico presentato in questi giorni dall'AUR il quale evidenzia l'incapacità di produrre ricchezza e la troppa dipendenza dalla spesa pubblica. La composizione del Bilancio 2012 presenta poi enormi difficoltà causate dalle ben note ricadute delle scelte nazionali che hanno colpito in modo molto pesante gli enti locali e che rischiano di azzerare molti servizi vitali, ad iniziare dal sociale per poi passare ai servizi scolastici, alla cultura e cosi via. Per poter affrontare al meglio le questioni che sono sul tavolo è necessario che la maggioranza che ha vinto le elezioni superi rapidamente le divisioni che da mesi la stanno lacerando e che ne stanno indebolendo l'azione. Il teatrino delle “piccole guerre” continue che scoppiano all'interno dei vari partiti si riverberano sull'Amministrazione Comunale, rafforzando tra l'altro nei cittadini i sentimenti dell'antipolitica.
Sinistra Ecologia Libertà di Terni condivide la volontà del Sindaco di rilanciare velocemente un percorso partecipato con la città e con le sue tante anime in merito a scelte strategiche decisive per il nostro futuro, sgombrando il campo dalle scorie di un dibattito ormai autoreferenziale, ripartendo da alcuni punti strategici fondamentali. Per noi si deve ripartire dai Beni comuni e dal lavoro (anzi dai lavori), rilanciando il ruolo di Terni come polo produttivo nazionale dell'acciaio inossidabile, nell'innovazione legata alle energie alternative, nella green economy e nella cultura: ripartire dall'identità del “saper fare” della nostra città e dalla sua capacità di saper intercettare le nuove frontiere della sostenibilità, dei materiali innovativi ,della ricerca e della conoscenza.
Per questo riteniamo ad esempio indispensabile che l'area della Polymer sia confermata, attraverso gli strumenti urbanistici, nella sua vocazione produttiva, cosi come indispensabile aprire un confronto approfondito con la regione per la destinazione dei fondi europei FAS in queste direttrici.
Auspichiamo che al più presto si possa arrivare ad una conferenza sullo sviluppo attraverso un percoso di vera partecipazione che coinvolga la città nel suo insieme.

(*) portavoce del Cicolo SEL Terni