Un gruppo di studenti dell’istituto alberghiero “G. De Carolis” di Spoleto ha manifestato venerdì mattina fuori dalla scuola lamentando, insieme al Blocco studentesco, disservizi soprattutto nel convitto di San Carlo (che ospita circa 70 studenti) e chiedendo garanzie sulla sicurezza dell’edificio dell’Itcg “G. Spagna” dove sono ospitate 20 classi. E la dirigente scolastica, Fiorella Sagrestani, interviene ora per fare chiarezza su varie questioni che riguardano la scuola da lei guidata.
Nel mirino c’è in primis l’edificio dell’istituto tecnico “G. Spagna”, che da anni ospita anche varie classi dell’Ipssart, al centro della preoccupazione per la sua sicurezza. A dipanare ogni dubbio è appunto la dirigente, che spiega che “l’edificio dell’Istituto tecnico ‘Spagna’ , che ospita 20 nostre classi, insieme alle classi del Tecnico Commerciale, dopo ogni scossa è stato controllato accuratamente dai tecnici della Provincia e della Protezione civile che ne ha certificato l’agibilità. I piccoli danni, non strutturali, sono stati prontamente riparati ad opera dell’Ente proprietario. L’edificio è dotato di due scale di sicurezza esterne e di scale interne che garantiscono le vie di fuga. Durante le diverse prove di evacuazione si sono inizialmente verificati problemi di sovraffollamento di una delle due scale esterne che sono stati poi risolti dagli RSPP dei due istituti mediante una revisione del piano di evacuazione e un ricalcolo del numero di classi che devono usufruire delle diverse scale. La mancanza di sicurezza percepita da alcuni studenti è dovuta più che altro a fattori emotivi, gli eventi sismici non sono prevedibili, le classi sono ubicate agli ultimi piani dove anche le piccole scosse si avvertono distintamente, è naturale e comprensibile che ci sia apprensione da parte di qualcuno”.
La protesta è nata però soprattutto per alcuni problemi del convitto. I convittori – ricorda l’istituto alberghiero – costituiscono un terzo del numero complessivo degli studenti del De Carolis, circa 300 su un totale di oltre 900: 190 sono ospitati nella sede principale di San Paolo, 70 nella sede distaccata di San Carlo e altri 70 circa soggiornano presso il convitto Inps, che ha una diversa gestione.
“I problemi – viene spiegato – si rilevano principalmente presso la sede distaccata di San Carlo, l’edificio ha subito piccoli danni, non strutturali, e la chiusura di una stanza dichiarata temporaneamente inagibile per una crepa nel fondello del bagno. Anche questo edificio è stato ripetutamente verificato dai tecnici della Protezione civile, della Provincia e del Comune che ne hanno certificato l’agibilità. A differenza degli altri edifici la proprietà, Istituzione sociale Mina e Cesare Micheli, non ha provveduto a risanare le crepe che sono tutt’ora in bella vista con un impatto psicologico negativo.
A causa della mancanza di personale non è possibile cucinare in loco di conseguenza i pasti vengono trasportati dalla cucina del San Paolo e non sempre mantengono la giusta cottura. Anche il menù più volte rielaborato dal docente di alimentazione, con la collaborazione degli studenti stessi, non è da tutti gradito perché di fatto, in una mensa scolastica, non è possibile rispondere pienamente ai diversi gusti personali. C’è anche da evidenziare che i nostri studenti studiano cucina, si esercitano nei laboratori a scuola su piatti da inserire nei menù alla carta, si sentono competenti e sono molto critici nei confronti del personale del convitto. Comunque igiene e sicurezza alimentare sono garantiti, in quanto vengono applicate le regole dell’HACCP; ai controlli effettuati dagli uffici competenti della Asl non sono mai stati riscontrati problemi.
Altra questione oggetto di contestazione – aggiunge la dirigente scolastica – è la disponibilità di acqua calda. Nella sede San Carlo si è verificata la rottura di un pezzo dell’autoclave, per la cui riparazione si è impiegato lungo tempo in uno spalleggiamento di responsabilità tra la proprietà, la Provincia e la ditta manutentrice e al momento è tutto risolto.
Nella sede San Paolo invece, nonostante continui interventi da parte dei manutentori, l’erogazione dell’acqua calda subisce una diminuzione nei momenti di maggiore utilizzo, i tecnici della Provincia si sono impegnati a verificarne la causa e a risolvere il problema”.
Secondo la preside dell’Alberghiero, “la protesta guidata dai rappresentanti d’istituto, ha toccato poi in modo confuso e disorganico tanti altri problemi che riguardano l’alberghiero e la scuola in generale: le risorse, l’alternanza scuola lavoro, il budget per le esercitazioni, i contributi scolastici.
L’istituto De Carolis – ricorda la Sagrestani – è il primo alberghiero sorto in Umbria, ha una lunga tradizione ed ha sempre puntato alla qualità. Recentemente come scuola capofila ha avuto il finanziamento di 2 progetti di mobilità Erasmus plus, per un totale di oltre un milione d’euro che per due anni scolastici consentiranno a 100 studenti di andare all’estero per effettuare due mesi di stage completamente spesati. Siamo impegnati in un altro progetto Erasmus biennale in partenariato con Polonia e Croazia, partecipiamo, apprezzati per il nostro lavoro, ad eventi e manifestazioni del territorio, abbiamo una convenzione di scambio con l’Istituto Superiore per il Turismo di Mosca ed altro ancora. Non posso pensare che qualche problema o disservizio al convitto venga amplificato e preso a pretesto per vanificare tutto il lavoro svolto con serietà professionale dai docenti e dalla maggior parte degli studenti”.