Un protocollo finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei crimini informatici sui sistemi informativi. La firma è avvenuta oggi, in Questura a Perugia: coinvolti Annalisa Lillini, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Umbria, ed Emilio Duca, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, alla presenza del Questore del capoluogo perugino Carmelo Gugliotta. L’accordo è finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei crimini informatici sui sistemi informativi tramite l’adozione condivisa di procedure d’intervento, di scambio d’informazioni utili ed incontri formativi.
Si tratta nello specifico del primo accordo di sicurezza sulle telecomunicazioni firmato in Umbria tra Questura e l’azienda sanitaria. Fondamentale, nelle parole di Gugliotta e Duca pronunciate durante la conferenza stampa di questa mattina a Perugia, mettere a sistema la massa di informazioni che quotidianamente il servizio sanitario nazionale smista e con cui viene a contatto. “Si tratta dell’azienda che custodisce il diritto a essere curati”, ha detto Duca. ” un diritto che deve essere associato sempre più anche alla sicurezza”.
Dati sensibili, prevenzione, salute e sicurezza: queste le parole d’ordine raccolte dalle istituzioni umbre, ispirate dalla “sicurezza partecipata”, grazie all’input giunto a livello nazionale e riversatosi sul locale. “Procederemo a firmare nuovi protocolli, con lo stesso spirito, anche con altre istituzioni”, ha detto il Questore Gugliotta.
Alcuni numeri snocciolati durante la conferenza stampa di questa mattina possono essere utili a comprendere l’importanza della firma del protocollo. L’ASL di Perugia possiede ben 20terabyte di dati in archivio: sono 3 milioni e mezzo i pazienti ” schedati” dall’azienda. A questi, si aggiungono i 2950 dipendenti e i 2000 studenti che frequentano l’ASL, hanno e-mail collegate al sistema o hanno semplicemente fornito informazioni. Da non dimenticare l’utilizzo della tessera sanitaria con microchip. Adesso, accanto ai filtri antivirus e anti spam, l’accordo con la Questura garantirà maggiore sicurezza, anche da eventuali “attacchi esterni”, anche di matrice terroristica.
La cooperazione tra la Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Umbria e la locale Azienda Ospedaliera, è ispirata quindi al principio di sicurezza partecipata, nell’intento di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività, contribuendo in tal modo al contenimento dei costi operativi derivanti da interruzioni dei servizi erogati attraverso sistemi informatici e di telecomunicazioni.
La Polizia di Stato svolge già da tempo, in via esclusiva, tramite il C.N.A.I.P.I.C., Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, una rilevante attività di prevenzione e repressione dei crimini informatici, di matrice comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale.
Avvalendosi di tecnologie di elevato livello e personale altamente qualificato, specializzato nel contrasto del cyber crime, la Polizia Postale e delle Comunicazioni mette la concreta esperienza, maturata anche nei settori del cosiddetto cyber terrorismo e dello spionaggio industriale, a tutela di infrastrutture critiche, enti, aziende, piccole e medie imprese, che gestiscono dati ritenuti sensibili, al fine di prevenire sottrazione di tali dati a seguito di attacchi informatici.
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