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Sicurezza, Boccali scrive all'ambasciatore Tunisino: aiutateci a stroncare possibile organizzazione criminale

Nel contesto del giro di vite contro la delinquenza “d'immigrazione”, in particolare di origine tunisina, che ha portato nei giorni scorsi al fermo di 36 persone provenienti da Tunisi, il Sindaco Boccali ha inviato una lettera all'Ambasciatore della Tunisia a Roma, il cui contenuto è stato comunicato al nostro Ministero degli esteri. Il sindaco nei giorni scorsi aveva parlato telefonicamente con il Capo di Gabinetto del Ministro Frattini, Pasquale Terracciano. Nella lettera all' Ambasciatore Boccali solleva ufficialmente la questione della rete dello spaccio di stupefacenti in mano alla malavita tunisina e si chiede una adeguata collaborazione.

Secondo quanto riferito dal comune sui contenuti della lettera, “dopo aver premesso che Perugia è una città ospitale e solidale, accogliente con chi arriva da paesi stranieri per vivere, studiare e lavorare onestamente, ed aver ricordato come è stata affrontata l'ultima emergenza profughi, il sindaco è entrato nel merito dell' iniziativa.

“La comunità tunisina – scrive Boccali – è numerosa e ben radicata. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di persone che vivono con decoro, stimate e benvolute, che lavorano e fanno studiare i loro figli. Purtroppo negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un fenomeno molto preoccupante, marginale per quanto riguarda i numeri, ma estremamente negativo per l'impatto sulla nostra città. A Perugia si è stabilita una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con gravi effetti su una realtà urbana che ha sempre fatto della qualità della vita il suo tratto distintivo. La quasi totalità degli spacciatori fermati dalle forze dell'ordine è di nazionalità tunisina. Alcuni di loro soltanto pochi giorni prima di essere arrestati a Perugia risultavano sbarcati a Lampedusa o altre località dell'Italia meridionale. E' molto probabile dunque che operi una vera e propria centrale tra Tunisia e Italia, e che sia essa ad organizzare questo flusso continuo di manovalanza criminale con metodo”.

Da qui, la richiesta del sindaco all' Ambasciatore: “aiutarci, tramite il Suo governo e le forze di Polizia, affinché si trovino gli idonei strumenti per stroncare all' origine questo fenomeno malavitoso. E' nell' interesse della nostra città nel suo complesso, ma lo è anche della comunità tunisina e delle persone oneste e laboriose che la costituiscono”.

Boccali conclude dicendosi pronto ad incontrare l' Ambasciatore, sia a Roma, presso l' Ambasciata tunisina, sia a Perugia.