In questa settimana l'assessorato ai Lavori Pubblici ha dato il via all’ottavo lotto dei lavori di consolidamento delle pendici rocciose dell’abitato di Cesi in attuazione ad un piano di finanziamento tra il ministero dell’Ambiente e dello stesso Comune di Terni per un totale di ulteriori 600 mila euro. L’intervento consiste in opere di difesa dell’abitato di Cesi e riguarda un’area situata a monte del paese in linea d’aria a circa 150 metri ad ovest dell’eremo di S. Onofrio ad una quota compresa tra i 625 m sl e 655 m slm. In particolare i lavori interessano un ammasso roccioso denominato “obelisco” di notevoli dimensioni (circa 800 mc) in condizioni di precario equilibrio. L’area d’intervento è caratterizzata da un elevato grado di fatturazione che ha portato nel tempo alla formazione di cunei instabili di roccia in alcuni casi superiori a 100 mc il cui distacco comporterebbe conseguenze gravi per il nucleo abitato sottostante.
L’intervento prevede una bonifica e la pulizia esteso all’intera area con 'demolizione e disgaggio' dei cunei di minore dimensione e la posa in opera di pannelli di rete. Per i massi di volumetria maggiore si procederà al consolidamento sulla base sia della conformazione della parete rocciosa e dei singoli cunei.
“Si tratta – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Silvano Ricci – di un intervento che risponde alle giuste esigenze di sicurezza degli abitanti di Cesi, i lavori consentiranno di aumentare il grado di sicurezza e di protezione del paese. Si tratta di un grande sforzo compiuto dal Comune e dagli Enti che hanno co-finanziato gli interventi e che dal 1° all’8° stralcio ha sommato un investimento complessivo di 5.454.991 euro. La Regione ha sottoscritto recentemente un accordo di programma quadro con lo Stato che porterà al proseguo dei lavori a tutela dell’abitato di Cesi per un ulteriore milione e mezzo di euro. Il Comune ha chiesto alla regione dell’Umbria di discutere sulla programmazione e sull’attuazione del nuovo piano dei lavori straordinari per la difesa del suolo ed il rischio idrogeologico che interessa oltre a Cesi la Cascata delle Marmore per 2 milioni di euro e le opere a difesa dell’asse fluviale da Ponte Allende alla zona Industriale di Maratta per un investimento di 10 milioni di euro”.