Istituzioni

Sicurezza a Perugia, da Giunta atto verso rafforzamento videosorveglianza

Un passo deciso in direzione della sicurezza: è questo l’obiettivo della preconsiliare approvata oggi dalla giunta comunale di Perugia relativa alla videosorveglianza che passa ora all’esame di commissione consiliare e Consiglio comunale.

In virtù di tale atto, in sostanza, si procede all’inserimento, all’interno del regolamento di polizia urbana, di due nuovi articoli, segnatamente il 30 “censimento impianti di videosorveglianza attivi nel territorio comunale” ed il 31 “trattamento dei dati”.

L’iniziativa – ha spiegato l’assessore Francesco Calabrese presentando l’atto – ha l’obiettivo di dar corso a quanto previsto nella linea programmatica n. 4 di mandato del sindaco (“Benvenuti nella Perugia sicura e serena”), ove si proponeva il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza cittadina, sia dal punto di vista della diffusione degli impianti, sia tramite il censimento degli stessi, sia, infine, tramite un ausilio alle attività di indagine di magistratura e forze dell’ordine.

Il neonato art. 30 del regolamento di polizia urbana, varato oggi dall’Esecutivo, stabilisce che:

I titolari di impianti di videosorveglianza attivi nel territorio comunale sono obbligati a comunicare al Comune di Perugia, entro 60 giorni dalla loro installazione, i principali dati riferibili a detti impianti, in particolare:

  • ubicazione dell’impianto;
  • dati identificativi e reperibilità del titolare dell’impianto;
  • dati identificativi e reperibilità del responsabile del trattamento.

La comunicazione dei predetti dati sarà effettuata con modalità semplificate mediante il loro inserimento nella sezione dedicata predisposta sul sito internet comunale, visionabile esclusivamente dalle Forze di Pubblica Sicurezza. Con le stesse modalità e nello stesso termine di 60 giorni, il titolare dell’impianto dovrà comunicare eventuali variazione dei dati precedentemente comunicati. Sono esclusi dall’obbligo di comunicazione gli impianti attivi all’interno di aree private. Per impianti attivi all’interno di aree private si intendono quelli che registrano esclusivamente immagini all’interno di abitazioni private e/o loro pertinenze esclusive”.

Nel successivo articolo 31 (trattamento dei dati) si prevede, infine, che:

I dati saranno trattati nel rispetto della disciplina dettata dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, nella esclusiva disponibilità di Magistratura e Autorità di Pubblica Sicurezza per le loro attività di indagine, secondo modalità operative puntualmente concordate con il responsabile comunale del loro trattamento”.

L’obiettivo di questa iniziativa, del tutto innovativa nel panorama nazionale, è di predisporre una piattaforma che consenta di censire tutti gli impianti attivi di videosorveglianza presenti sul territorio comunale di Perugia, con loro geolocalizzazione ed identificazione dei titolari e responsabili del trattamento.

Tale mappatura metterà a disposizione di Magistratura e Forze dell’Ordine un formidabile e capillare strumento di indagine, sia per ciò che riguarda l’attività di prevenzione che di repressione dei fatti criminosi; sotto quest’ultimo profilo, in particolare, sarà possibile sapere in tempo reale quali impianti di videosorveglianza sono presenti nell’area in cui si è verificato un reato e sarà, quindi, possibile acquisire subito le immagini relative, evitando la loro cancellazione che, di norma, avviene nelle successive 24 ore.

Ma l’atto approvato dalla Giunta Romizi viene contestato dal consigliere comunale Carmine Camicia: “La Giunta approva il censimento sulla video sorveglianza dimenticandosi che il Consiglio Comunale con delibera 96 del 13/7 2015, su mia proposta, approvava il regolamento di video sorveglianza per la sicurezza della città. L’assessore Calabrese – è il commento di Camicia – in modo distratto ha predisposto una preconsiliare da sottoporre al Consiglio Comunale, dimenticandosi che dal 2015 a Perugia già esiste un regolamento votato e tuttora vigente, solo che non applicato da parte degli uffici e dalla Giunta. Lo scrivente rende noto che Perugia continua a rimanere una città bloccata, grazie ad un Assessore alquanto poco motivato e incapace di affrontare i veri problemi della città. L’Assessore come al solito studia poco e continua a produrre atti inutili che il Consiglio Comunale ha approvato da tempo”.