Sicurezza, a Perugia arrivano altri dieci agenti. Dopo i due omicidi in pochi giorni, e i conseguenti vertici in Prefettura tra Istituzioni e forze dell’ordine, nel capoluogo umbro arrivano quattro agenti in più per alla Questura, altrettanti al Rpc, uno alla Polfer e un altro alla Postale.
I cittadini di Ponte Felcino, come in altre zone “calde” della città, chiedono l’attivazione di un presidio fisso. Ma ci sono da far quadrare i conti economici del Ministero.
In Comune, c’è chi ritiene che l’arrivo di dieci agenti rappresenti un passo in avanti e chi invece vorrebbe di più. Tra questi ultimi, il consigliere socialista carmine Camicia: “Il sindaco preferisce accontentarsi di un rinforzino di dieci agenti – attacca Camicia – piuttosto che battersi e reclamare al ministro dell’Interno un incremento urgente del personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp), reparto che dovrebbe essere in grado di intervenire tempestivamente alle richieste di pronto intervento dei cittadini, del posto Polfer di Fontivegge, dove gli operatori hanno difficoltà a coprire un turno h24, e potenziare ulteriormente il Rpc (Reparto di prevenzione crimine) a Perugia”.
“Per combattere la criminalità a Perugia e nelle tante periferie – prosegue Camicia – è necessario aumentare il numero di uomini e donne nei vari reparti della polizia e chiedere a gran voce più agenti alle volanti e un progetto questorile pianificato con la Direzione centrale anticrimine per l’utilizzo sistematico del Reparto prevenzione crimine a Perugia utile alla prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti. Purtroppo il nuovo governo dimostra la stessa attenzione di quelli precedenti – conclude Camicia – con il beneplacito del sindaco che probabilmente non vuole indispettire il ministro Salvini, segretario di quel partito utile al sostegno della sua ricandidatura”.