Il provvedimento firmato dal sindaco Romizi, sarà in vigore fino al 21 settembre | Ipotesi razionamenti orari, ma c'è il rischio sprechi ulteriori
Siccità, scatta anche a Perugia la stretta sull’uso dell’acqua. Vietato l’utilizzo per finalità non domestiche o sanitarie. Vietato, quindi, usare acqua per lavare l’auto, riempire le piscine, per irrigare prati e giardini privati e per effettuare pulizie.
Il sindaco Andrea Romizi, come annunciato, ha firmato l’ordinanza, che sarà pubblicata a breve. un provvedimento, ha spiegato il primo cittadino, sollecitato da Umbra Acque a causa della grave crisi idrica legata alla siccità.
Una situazione di emergenza, in gran parte dell’Umbria come nel resto dell’Italia centromeridionale, che potrebbe portare nei prossimi giorni a razionamenti, notturni o in alcuni orari del giorno o della settimana.
Il rischio è che però ci sia una corsa ad accaparrarsi acqua. Sprechi che potrebbero aggiungersi a quelli legati alla dispersione dalla rete idrica. Per questo le istituzioni si appellano alla collaborazione ed al senso di responsabilità dei cittadini.
I divieti per tutta l’estate
L’ordinanza del Comune di Perugia sull’uso dell’acqua della rete idrica resterà in vigore fino al 21 settembre. In questo periodo, salvo espressa revoca:
- è fatto divieto di prelievo di acqua dalla rete idrica per scopi diversi da quelli domestico-sanitari, come ad esempio l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio di veicoli, cortili e strade private, il riempimento di piscine private, fontane ornamentali, ecc.;
- i prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’acqua potabile;
- è consentito il riempimento di piscine oggetto di attività commerciale o associativa, nonché l’irrigazione di strutture sportive sempre destinate a dette attività, soltanto previo contatto con il gestore del Servizio Idrico al fine di concordare modalità e precauzioni necessarie;
- sono escluse dalla presente ordinanza le attività dei servizi pubblici di igiene urbana per i quali, comunque, dovranno essere assunti comportamenti utili a contenere gli sprechi.
L’inosservanza alla presente ordinanza comporterà altresì l’irrogazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro, di cui all’art. 7 bis del D.Lgs. n. 267/2000.
Lo stesso provvedimento era stato già assunto da altri Comuni umbri, tra cui Terni, Spoleto e Gubbio.