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Siccità, la Filipponi chiede convocazione giornata di studio per tutelare Topino e Menotre

Siccità, a Foligno la minaccia di pioggia non placa le polemiche. In una lettera indirizzata al coordinatore della II commissione consiliare Ivano Bruschi, Stefania Filipponi di Impegno Civile estende la polemica sulle sorti del Topino anche a quelle del fiume Menotre. “La crisi idrica, non solo del fiume Topino – dichiara la Filipponi – ma anche del Menotre, la moria di animali, la mancanza di una completa mappatura dei pozzi scavati negli ultimi decenni, nonché di dati precisi per quanto riguarda i prelievi assentiti e quelli effettivamente realizzati, le concessioni in sanatoria rilasciate senza una verifica sulle conseguenze a medio e lungo termine, impongono una seria disamina e gli organi tenuti al controllo, in primo luogo il Comune di Foligno e la Provincia di Perugia, devono finalmente render conto del loro operato, di quanto fatto e, soprattutto, delle cose omesse”.
Non manca il ritorno da parte dell’esponente di Impegno Civile alla questione legata alla Diga di Acciano, che, con il passare del tempo, sta assumendo nel pensiero di molti, un ruolo centrale come causa e risoluzione della secca del Topino. “Va finalmente risolto il quesito sul ripristino della Diga di Acciano, per cui nel 2002 sono stati stanziati circa 3 milioni di euro: se tale serbatoio non può assolvere alla funzione per cui è stato costruito, è necessario trovare una soluzione alternativa, efficace per i periodi di secca. Si tratta di problematiche che riguardano tutti e che non possono e non devono essere oggetto di facili strumentalizzazioni dell'ultima ora, né di vergognosi rimpalli di responsabilità. Certo che chi ha governato città e regione per lustri non può chiamarsi fuori e deve rispondere in ogni sede dei danni che ha prodotto e che continua a causare per servilismo e interessi di parte, né, tanto meno, si può trincerare dietro slogan abusati, sostenendo demagogicamente che l'acqua è “un bene comune” e facendo finta non sapere che è soprattutto un business, che i prelievi sono finalizzati al profitto. Per questi motivi –conclude la Filipponi – facendo seguito alla mia nota del 1 agosto e stante il perdurare della crisi idrica, la cui gravità, probabilmente, risulterà ancor più evidente nei prossimi mesi, rinnovo la richiesta di convocazione di apposita riunione (o meglio di una giornata di studio ) affinché finalmente Comune, Provincia ed ATI 3 comunichino formalmente le informazioni da tempo richieste e consentano ai commissari di effettuare le opportune e doverose verifiche ed anche al fine di concertare iniziative condivise a tutela dell'ecosistema fluviale. In mancanza Impegno Civile programmerà, nel mese di settembre, un convegno sull'argomento.”