ROMA (ITALPRESS) – Da quando e’ stato imposto lo stop ai campionati a causa dell’emergenza da Covid-19, la Lega Nazionale Dilettanti guarda con preoccupazione al futuro. La ripresa, inizialmente fissata per il 3 aprile, non appare ancora un traguardo certo da raggiungere. “Noi siamo stati tempestivi nel bloccare le attivita’ – ha detto all’Italpress il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente vicario della FIGC – l’ho detto a piu’ riprese: avevamo il dovere di fermarci perche’ il nostro movimento non e’ fatto solo di persone che giocano a calcio. Organizziamo oltre 500 mila partite all’anno e cio’ si traduce in un esercito che si sposta in ogni angolo d’Italia. Il quadro e’ complicato ed in questo momento non possiamo che attenerci alle misure di contenimento dell’epidemia – spiega Sibilia sulle ipotesi di ripresa e di termine dei campionati – Saranno i medici e le autorita’ competenti a dirci come e quando si potra’ tornare ad allenarsi e a giocare. Come LND, finche’ ci saranno le condizioni, si cerchera’ di concludere i campionati, perche’ il giudice dovra’ essere il campo”. Un volta che la partita con l’emergenza sara’ vinta, il calcio dilettantistico italiano (12 mila societa’) sara’ pero’ chiamato a giocare quella piu’ dura, quella per la sopravvivenza. “Si parla molto e ci si interroga sulle difficolta’ del calcio professionistico, ma in pochi si ricordano delle conseguenze di questo stop per il mondo dei dilettanti – afferma il numero uno della LND – La ripresa sara’ complicata e i danni, per un movimento che svolge un’opera sociale oltre che sportiva unica in Italia, potrebbero essere enormi. Per questo siamo seriamente preoccupati per il futuro. La sopravvivenza di tantissime realta’ e’ seriamente in pericolo se non arriveranno aiuti concreti da parte delle istituzioni”.
(ITALPRESS).
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