Da mercoledì 8 luglio i cacciatori possono dunque iniziare a sparare in Umbria. Si apre la caccia di selezione al capriolo, inizialmente prevista per il 14 giugno, ma slittata per i ritardi dovuti ad alcuni cambi nel Calendario venatorio e successivamente ai tempi che si è preso l’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale) per dare il suo parere (comunque nei 30 giorni lavorativi che gli concede la legge).
L’assessore regionale con delega alla Caccia, Roberto Morroni, nel “suo” primo Calendario venatorio è soddisfatto del lavoro svolto: “Il varo definitivo del calendario venatorio, a seguire il parere della terza commissione consiliare e dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale – afferma Morroni – è motivo di soddisfazione in quanto frutto di un confronto molto partecipato e condiviso con tutti i portatori di interesse, associazioni della consulta faunistico–venatoria e gli Atc, Ambiti territoriali di caccia”.
Le principali novità del Calendario venatorio 2020/21 riguardano la caccia al cinghiale.
Saltato lo slittamento di un mese pensionati dalla Regione per allinearsi alla gran parte dei territori limitrofi, il periodo del prelievo prelievo venatorio non selettivo del cinghiale sarà consentito dal 18 ottobre 2020 al 17 gennaio 2021. Questa la mediazione trovata per il momento, anche se sul tema cinghiale ci sono forti interessi e pressioni.
In attesa che si metta mano ai regolamenti, da quest’anno sarà più agevole per gli agricoltori in possesso di porto d’armi sparare ai cinghiali sui propri terreni in caso di mancato tempestivo intervento dell’Atc, senza la necessità della presenza delle guardie venatorie.