Categorie: Economia & Lavoro Perugia

Si è tenuta l'assemblea annuale della Arcs Umbria, cooperative servizi Legacoop

Rispetto delle regole nel mercato, riduzione nei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche e riforma del welfare regionale. Sono le tre priorità sulle quali bisogna puntare per contrastare la crisi, secondo il presidente dell’Associazione regionale cooperative servizi (Arcs) Umbria, Adriano Padiglioni, che, venerdì 30 marzo, a Perugia, ha aperto l’assemblea annuale delle cooperative di servizi aderenti a Legacoop regionale. Nel corso dell’incontro, dal titolo “Impresa e lavoro: come rilanciare il sistema economico”, in cui si è discusso, appunto, delle prospettive di sviluppo dell’Umbria e del Paese, analizzando in particolare il contributo che può essere dato dalle imprese cooperative, erano presenti anche Vladimiro Zaffini, vicepresidente di Arcs Umbria e responsabile delle politiche del lavoro di Legacoop regionale, Alessandra Garavani, presidente di Legacoop Umbria, Bruno Busacca, rappresentate di Legacoop nazionale, Andrea Fora, presidente di Confcooperative Umbria, Mario Bravi, segretario di Cgil Umbria, Vincenzo Riommi, assessore a economia e politiche del lavoro della Regione Umbria, e Loris Nadotti, docente della facoltà di economia dell’Università degli Studi di Perugia. “Siamo convinti – ha detto Padiglioni – che, per uscire dalla crisi, sia necessario stimolare la cooperazione tra cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche, ponendo al centro sia la produzione della ricchezza economica, che l’equità e la giustizia sociale. Le cooperative di servizi lottano quotidianamente per il rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori, e invitano tutti gli attori pubblici e privati, a combattere insieme contro l’illegalità e la criminalità economica, che penalizza chi agisce onestamente, anche in Umbria”.
In Italia il terziario pesa, come valore aggiunto prodotto, il 73 per cento, mentre in Umbria raggiunge il 71 per cento, con circa il 67 per cento dell’occupazione a livello regionale. Sono alcuni dati illustrati nel corso dell’assemblea, oltre a quelli relativi al mondo della cooperazione di servizi aderente a Legacoop Umbria, che raggruppa cento imprese nei settori del global service del multiservizi, dei servizi sociali, e del turismo, e che, a loro volta, creano lavoro per 10.500 persone, delle quali circa 5.000 inserite nei servizi sociali, e di queste oltre 600 sono persone svantaggiate. Nel panorama umbro, il settore dei servizi presenta un’occupazione composta per circa l’80 per cento da donne, per il 60 per cento da giovani altamente scolarizzati ed una presenza diffusa di lavoratori migranti, in assoluta controtendenza con gli altri segmenti dell’economia. “In questo momento – ha affermato il presidente di Arcs Umbria – le priorità per la cooperazione di servizi sono: la selezione delle imprese virtuose che operano sul mercato, a partire dagli enti pubblici, attraverso lo strumento dell’offerta economicamente più vantaggiosa; un progressivo processo di apertura del mercato dei servizi pubblici locali, che metta al centro gli interessi dei cittadini e delle imprese del territorio; la riduzione dei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche, e infine un’importante riforma del sistema di welfare regionale”. “Dobbiamo riuscire a consolidare – ha invece sottolineato Mario Bravi – la relazione tra chi rappresenta l’impresa e chi vi opera all’interno, per affrontare questa emergenza, rafforzando l’idea di un piano straordinario per il lavoro, visto che in Umbria abbiamo perso oltre 11mila posti”. “Credo che la cooperazione – ha concluso Busacca – sia un modello di sviluppo diverso e virtuoso. L’assemblea di oggi è un modo per affermare l’importanza del settore dei servizi, che ha bisogno di una regolamentazione mirata sulle sue caratteristiche, e che va riconosciuto come un settore che dà lavoro, produce reddito e ricchezza complessiva per il Paese”.