Almeno 4 gli episodi di cui è accusato l'uomo, sacerdote fino al 2004 e con varie inchieste alle spalle, all'interno di una struttura per migranti
Spacciandosi per prete avrebbe lavorato in una struttura per migranti della zona di Orvieto, molestando poi i giovani ospiti pretendendo da loro rapporti sessuali. E’ la pesante accusa di cui deve rispondere un 54enne toscano. “Don” Luca effettivamente era stato sacerdote fino ad una quindicina di anni fa, quando è stato allontanato dalla Chiesa e ridotto allo stato laicale.
L’uomo già in passato è stato accusato di aver continuato ad esercitare lo stato sacerdotale nonostante non fosse più prete dal 2004 ed approfittando di tale status (nonostante anche le diffide di alcune Diocesi) per azioni illecite. E’ finito infatti sotto processo per circonvenzione di incapace: nel 2015 aveva patteggiato la pena ad un anno e mezzo di reclusione. Poi un’altra inchiesta relativa ad un presunto caso di prostituzione minorile.
Ora la nuova tegola per l’ex prete: accusato di violenza sessuale nei confronti di migranti ospitati in una struttura dell’Orvietano, zona in cui attualmente il 54enne vivrebbe ancora. Almeno 4 gli episodi che gli vengono contestati, secondo quanto ricostruisce La Nazione, per reati che sarebbero stati compiuti tra il 2019 ed il 2020. La nuova inchiesta sarebbe scattata dopo la denuncia di un giovane ospite della casa di accoglienza dove il finto sacerdote operava. Più volte molestato, minacciato addirittura con una pistola: questo il racconto fatto dal migrante alla polizia dopo che il 54enne si sarebbe vendicato di lui – e delle resistenze alle avances – facendolo allontanare dalla struttura. Accuse pesantissime e tutte da dimostrare, che però hanno portato “don” Luca di nuovo sotto inchiesta.