Brutta avventura per un cane e il suo padrone, qualche sera fa, a Pieve Santo Stefano (Ar). L’animale, all’improvviso, è stato infatti azzannato alla gola da un lupo, in uno scontro violento durato per alcuni interminabili minuti.
Il predatore, arrivato in un’area privata, ha provocato ferite che, fortunatamente, non si sono rivelate mortali grazie anche al collare indossato dall’animale domestico. Il proprietario, trovandosi a meno di 20 metri di distanza, non ha potuto far altro che portarsi a ridosso del lupo, urlare e metterlo in fuga.
Negli ultimi tempi Pieve Santo Stefano (popolazione di poco inferiore ai 3.000 abitanti) ha registrato un vertiginoso incremento di avvistamenti e attacchi da parte dei lupi. Solo il 7 Febbraio scorso, un altro esemplare è stato visto e fotografato nei pressi della palestra del paese nel tardo pomeriggio. L’animale si trovava nel centro abitato, a poche decine di passi dai frequentatori della struttura, inclusi bambini passanti della zona. Non lontano da Pieve, inoltre, la numerosa colonia felina di Ville di Roti è stata inoltre decimata dagli attacchi dei lupi.
Nelle campagne circostanti gli ululati sono ormai diventati una costante e i cacciatori locali riportano avvistamenti di branchi nei boschi fino a 8 unità, con numeri in costante aumento. “La situazione non può essere sottovalutata – fanno sapere dal Comitato Resistenza Pastorale e dal Comitato Emergenza Lupo – Le predazioni sui cani sono all’ordine del giorno e i lupi sono presenti spesso in luoghi frequentati dall’uomo. La progressiva scomparsa dei gatti della colonia felina è un ulteriore segnale allarmante. Il territorio è duramente colpito non solo da attacchi ai danni degli animali ma anche nei confronti degli esseri umani. La situazione è palesemente fuori controllo”.
Grazie all’iniziativa del Comitato Emergenza Lupo Arezzo e al consigliere regionale Marco Casucci, il Consiglio regionale della Toscana ha anche approvato una mozione che prevede l’introduzione di tamponi salivari in tutti i pronto soccorso toscani. Questa misura mira a raccogliere campioni di DNA dalle ferite in caso di aggressioni, al fine di distinguere tra attacchi di lupi, cani o ibridi, migliorando così la gestione e comprensione di tali eventi. “È essenziale che le autorità competenti implementino strategie adeguate per garantire una convivenza sicura tra l’uomo e il lupo, tutelando al contempo le attività produttive e la sicurezza dei cittadini”.