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SI RINNOVA LA CELEBRAZIONE DEL 29 AGOSTO AL SANTUARIO DEI CENCIARELLI

(Geraldina Rindinella) Scendendo lungo il ripido tragitto che da via del Bulagaio sprofonda a Ponte Rio si trova, sul lato sinistro della strada, una chiesina apparentemente semplice. Questa piccola ‘bomboniera’, risalente al XVIII secolo, sarà certamente sfuggita alla stragrande maggioranza delle persone anche a causa del fatto che essa viene aperta solo una volta all’anno in occasione della celebrazione del 29 agosto. Ma come ha inizio la storia di questo portentoso Santuario? “L’edicola di Maria Santissima, sotto il titolo di Consolatrice degli Afflitti – spiega lo studioso Aldo Frittelli -, fu edificata su un terreno allora spettante al monastero di Santa Agnese. Gli infermi e i viandanti accorrevano dalle lontane campagne per avere le polveri che si staccavano dalla nicchia della prodigiosa immagine le quali, avvolte in un panno (volgarmente detto “cenciarello”), le sospendevano al collo per essere liberati dalle malattie. Ottenuta la grazia, riportavano la pezza e l’appendevano alla sacra immagine, come voto e attestato della guarigione. Successivamente fu costruita la chiesina, profanata per circa 7 anni; nel 1886, però, una persona devota con il contributo dei fedeli, la fece restaurare riaprendola al culto”. La venerazione popolare ha sempre avuto per la pieve dei Cenciarelli una speciale considerazione tant’è che, ancora oggi, accoglie i numerosi pellegrini che vengono ad invocare la Consolatrice degli Afflitti nel giorno della tradizionale festa che ricade, come ogni anno, il 29 agosto.