Si finge morto per truffare assicurazione, chiesto processo per spoletino e 6 familiari

Si finge morto per truffare assicurazione, chiesto processo per spoletino e 6 familiari

Redazione

Si finge morto per truffare assicurazione, chiesto processo per spoletino e 6 familiari

Gio, 09/09/2021 - 15:41

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Lo spoletino avrebbe falsificato documenti medici di familiari e relativi ad un incidente occorso al fratello, falso anche il certificato di morte

Ha finto di essere morto in un incidente stradale, con tanto di documenti falsi, certificato di morte compreso. Il tutto per intascare una polizza assicurativa stipulata appena 10 giorni prima del (finto) decesso, effettivamente liquidata ai familiari per 90mila euro. Protagonista dell’assurda vicenda uno spoletino, che però ora rischia di finire sotto processo insieme a sei suoi familiari, compresa la madre.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti (le indagini sono state coordinate dalla Procura di Milano, dove ha sede la compagnia assicurativa, e condotte dalla polizia stradale di Perugia), lo spoletino avrebbe ideato e documentato minuziosamente la sua morte.

L’assicurazione aveva pagato 90mila euro per la morte dello spoletino

In pratica, utilizzando la documentazione di un incidente stradale avvenuto qualche tempo prima nel perugino a suo fratello, ha denunciato – attraverso altri familiari – la sua morte alla compagnia di assicurazione. Il tutto falsificando tutta una serie di documenti compreso il certificato di morte.

L’obiettivo era incassare la polizza contratta 10 giorni prima del finto incidente stradale. E lo spoletino era quasi riuscito a farla franca, visto che l’assicurazione aveva liquidato alla madre 90mila euro. Ma proprio le ulteriori richieste della donna hanno insospettito la compagnia assicurativa, che ha presentato denuncia alle forze dell’ordine facendo scattare l’inchiesta.

I documenti dei familiari falsificati

La Polizia Stradale di Perugia ha accertato che il documento dell’incidente realmente occorso al fratello del truffatore era stato falsificato, proprio come la cartella clinica del padre, il verbale di ricovero, la documentazione INAIL di un congiunto con lo stesso cognome, fino alla scheda di morte ISTAT.

Dopo la fase investigativa, l’inchiesta si è ora chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Milano, nei confronti dell’uomo, di sua madre e di altre cinque persone appartenenti allo stesso nucleo familiare. Sono tutti accusati dei reati di frode assicurativa e falso.

(foto di repertorio)

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