Spoleto piange la scomparsa della signora Rina Quieti Ciapica, una istituzione della sanità cittadina per essere stata ostetrica e capo sala di ostetricia, facendo nascere nella sua lunga e brillante carriera più di 4.000 bambini e bambine.
Una stima per difetto, visto che ha passato la propria vita lavorativa presso il nosocomio, rinunciando spesso a ferie e riposi, dando consigli anche dopo la meritata pensione.
Insomma una istituzione del nosocomio San Matteo degli Infermi dove ha praticamente visto e fatto nascere almeno tre generazioni di spoletini (e non solo), guadagnando la fiducia di ogni primario ma, soprattutto, quella di ogni partoriente. Aveva 91 anni ed era originaria delle Marche.
La notizia della sua scomparsa è rimbalzata sui social, a cominciare da Facebook, a dimostrazione di quanto la sua professionalità e umanità abbia nei decenni di servizio conquistato intere generazioni di donne, madri, nonne. Accompagnata da decine di messaggi di cordoglio e gratitudine da parte di donne di ogni età.
La signora Ciapica ha interpretato al meglio la propria professione, una di quelle spesso dimenticate ma che in qualche modo segnano la vita di ognuno. Eppure questa figura compare nei testi dei più Grandi, da quelli di Aristotele allo Tao Te Ching (o Libro della vita e delle virtù), anche se la descrizione più bella resta quella di Papa Francesco quando al termine dell’Angelus del 19 gennaio 2020, ricordando la Giornata degli infermieri e delle ostetriche, di queste ultime disse: “…un tempo, le donne che aiutavano nel parto le chiamavano “comadre”: è come una madre con l’altra, con la vera madre”.
La storia della ostetrica-comadre di Spoleto
Rina Quieti, poi sposata Ciapica, venne assunta nel 1956 con la qualifica di strumentista e fu la prima ostetrica a tempo indeterminato (come lo chiameremmo oggi) del nosocomio. Si pensi solo che il registro dei parti venne istituito nel febbraio 1962, con la creazione del primo reparto di ostetricia e ginecologia. Gli anni seguenti al conflitto mondiale erano difficili per questa branca della medicina, con le future mamme che preferivano ancora partorire in casa, permeate di superstizioni che le tenevano lontano dall’ospedale a meno di parti difficili o cesarei programmati. E le ostetriche costrette a raggiungere le case con ogni mezzo possibile, a dorso di mulo come a bordo di un carretto.
Per oltre 40 anni, fin quasi alla fine del secondo millennio, la Ciapica ha così prestato servizio facendosi amare da tutti. E a lei sono ovviamente legati una infinità di ricordi e aneddoti.
Quello più singolare è certamente legato alla foto che la ritrae con il compianto Giovanni (Gianni) Coata insieme al celebre Louis Armstrong e alla moglie Lucylle: è il giugno del 1959, Armstrong è a Spoleto per un concerto del Festival di Menotti quando accusa un malore e viene ricoverato d’urgenza al reparto di medicina. Di lui si prenderanno cura i medici ospedalieri Coata, Fabiano Benedetti Valentini, Renata Sciarra, Corrado Tramontana e Fausto Gallina insieme a Leno Bassi (medico del Festival) e al medico personale del musicista Schiff. Quel ricovero accese i riflettori mondiali su Spoleto per seguire le sorti di Armstrong che venne guarito e, al momento delle dimissioni, volle ringraziare uno per uno tutti coloro che si erano presi cura di lui. Immancabile una foto ricordo (qui sotto) dove da destra si può riconoscere Gianni Coata, Rina Ciapica in ginocchio per non rubare la scena ai coniugi Armstrong e una suora.

Le esequie di Rina Ciapica si terranno domani, lunedì 19 maggio alle ore 16 presso la Chiesa di Santa Rita. Ai figli Ettore e Marilena e ai famigliari tutti giunga il cordoglio della nostra redazione.
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