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Si è chiusa la 51^ edizione di Agriumbria con il record delle 100.000 presenze sfiorate

Arriva il dato finale di Agriumbria 51, la fiera dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione andata in scena all’Umbriafiere di Bastia lo scorso fine settimana. Sono stati quasi 100.000 gli ingressi durante i tre giorni. Un flusso impressionate che fa di questa un’edizione davvero da incorniciare.

Tanta la soddisfazione da parte di Umbriafiere e in particolare di Lazzaro Bogliari, presidente del centro fieristico regionale, che spiega: “Siamo in un momento storico importante, la nostra fiera e la nostra regione sono ormai un punto fermo nel panorama agricolo nazionale. Le competenze e le visioni che Agriumbria esprime e di cui si fa portatrice sono ormai riconosciute dalle principali categorie produttive del settore – parlo dei costruttori di macchine agricole (Federunacoma), Associazione italiana allevatori, associazioni di categoria – e costituiscono un patrimonio richiesto sia dentro che fuori i confini nazionali”. Lo dimostrano i prossimi due appuntamenti in cui proprio lo staff di Umbriafiere è stato chiamato ad intervenire. Quello nell’autunno prossimo, durante la fiera agricola in Tunisia, quando Agriumbria sarà presente con una delegazione di aziende umbre e l’appuntamento più immediato di Bari (Agrilevante), ad ottobre, con la co-organizzazione della parte zootecnica.

Partnership e collaborazioni che danno il senso del livello qualitativo raggiunto dalla kermesse umbra. Le regioni da dove si sono registrati i flussi più consistenti sono quelle di riferimento della fiera, quelle del Centro Sud, con Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Sicilia, Calabria, Sardegna, Toscana ed Emilia Romagna su tutte. Flussi che nella giornata di domenica hanno toccato le le 50.000 presenze e questo nonostante i disagi legati alla viabilità con i lavori lungo la superstrada.

Disagi che sono stati evidenti e che hanno fortemente amareggiato gli organizzatori e sicuramente danneggiato i visitatori, costretti a code e attese francamente evitabili con una programmazione più accorta. Una situazione che poteva essere anche peggiore (con altri lavori programmati proprio in quei giorni) e che grazie all’intervento dei sindaci di Bastia e Assisi e al Prefetto sono stati giustamente rimandati. Gli agricoltori, Agriumbria e i suoi visitatori meritano un’attenzione maggiore.

Tra le ragioni che spiegano il successo ci sono sicuramente le scelte fatte nel passato e che oggi fanno di questa manifestazione uno dei riferimenti nazionali per la zootecnia. Con le decisioni ben ponderate ogni anno su quali competizioni nazionali portare e con l’investimento sull’analisi dei dati e sulla loro comunicazione con l’Osservatorio nazionale sul consumo di carni.

Strategiche sono state anche le collaborazioni con l’Associazione allevatori nazionale e regionale con Cia, Coldiretti, Confagricoltura e con il Dipartimento di Scienze agrarie di Perugia.