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Si avvia alla chiusura la cinque giorni Socialista.Bersani,più lavoro e diritti. Nencini,potrei anche candidarmi.

Si avvia verso la conclusione la cinque giorni della Festa nazionale socialista, in scena a Pilla, frazione di Perugia. Una cinque giorni di dibattiti e di confronti tra i vari leader politici nazionali, amministratori locali e imprenditori per fare il punto sulla situazione attuale del nostro Paese e cercare di capire quale sarà il futuro scenario politico. Dopo gli incontri principali che hanno visto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, il presidente dell'Udc, Pierferdinando Casini, l'ex guardasigilli, Claudio Martelli, venerdì 14 settembre, è toccato al leader del Pd, Pierluigi Bersani.

Le primarie– Bersani e Nencini sono stati intervistati dal direttore del Tg3 Bianca Berlinguer, durante l'incontro su “Italia, nazione d'Europa”, che ha aperto subito il dibattito chiedendo se l’accordo dei primi di agosto, tra Bersani, Casini, Vendola e Nencini fosse messo in discussione. “Si tratta di una fase in cui le forze si dispongono – ha risposto il segretario del Pd -, avendo già fissato una cornice nella quale muoversi. Il campo comunque è tracciato”. “Le primarie di coalizione sono un documento condiviso – ha ricordato Riccardo Nencini -, presentato alla fine di luglio, sul quale le forze politiche della sinistra riformista si sono incontrate e confrontate. Il ciclo politico di questi 20 anni si è chiuso”.

Lavoro e patrimoniale-Dalla discussione, inoltre, è emerso come entrambi siano convinti che il tempo dell'austerità imposto da Mario Monti sia finito. Per Bersani “servono più lavoro e più diritti”. Nencini ha propoto una patrimoniale sui grandi beni immobili “è una misura non eversiva. Monti avrebbe potuto farla, poiché fattibile. Evidentemente non è nelle priorità tra le cose che dovrebbe essere fatte”. Critico, inoltre, Bersani sulle affermazioni del premier a proposito dello Statuto dei lavoratori: “Tutte le norme si possono aggiustare, ma lo Statuto è un fatto epocale di civilizzazione e cittadinanza, e per la sua realizzazione i socialisti hanno il diritto di mettersi la coccarda. Una figura come Giugni non può essere dimenticata”.

Le primarie-Un accenno anche sulle primarie all'interno stesso del Pd. “Saranno fatte con regole certe – ha assicurato Bersani -. Ognuno si faccia le sue. Noi facciamo le nostre con regole di certificazione che ci daranno anche l’occasione per mettere insieme in modo moderno una enorme 'banca dati' dei progressisti italiani”. “Nel Pd – ha aggiunto il segretario del Pd – c’è tutta una generazione nuova pronta a governare e c’è la necessità che l’anno prossimo in occasione del congresso si mettano in campo energie nuove. Il passaggio a nuove generazioni secondo qualità e merito è una cosa giusta. Chiedo però anche rispetto per chi ci ha portato fin qui. Mi sembrerebbe curioso che un membro del Pd non avesse rispetto per chi il partito lo ha creato”. Per quanto riguarda, invece, le primarie di coalizione all'interno della sinistra se ci sarà o meno un candidato socialista, il segretario del Psi ha voluto sottolineare come sia necessaria una certificazione di appartenenza. “Non voglio che il mio candidato a Palazzo Chigi venga eletto da un italiano che vota Storace – ha detto -. Potrebbe accadere che le primarie indichino il futuro presidente del Consiglio”. “Bersani sarà il nostro se sarà un candidato socialista – ha poi aggiunto Nencini -, in ogni caso decideremo nell’incontro di ottobre dell’Internazionale socialista. Potrebbe anche essercii l'ipotesi che mi canditi io, ma c'è anche l’ipotesi che si possa presentare una personalità che rappresenti quella parte dell’Italia che sembra priva di cittadinanza e di rappresentanza”. Nencini ha poi annunciato che nella campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica “ci saranno con noi Placido Rizzotto (sindacalista di Palermo nonché nipote dell’omonimo sindacalista del Psi ucciso 64 anni fa) e Beppino Englaro, padre di Eluana”.

La legge elettorale-Altro tema quanto mai attuale affrontato da due leader è stato quello della legge elettorale. “Il Pd ha consegnato in Senato l’ipotesi di compromesso – ha affermato Bersani -, invitando gli altri a fare la stessa cosa, poiché si deve discutere davanti al Paese e non nelle stanze segrete”. La proposta del Partito democratico prevede quattro punti fondamentali. “Il primo riguarda un premio di maggioranza del 15 per cento – ha spiegato Pierluigi Bersani -, perché se in Europa e nel mondo passa l’idea dell’ingovernabilità per l’Italia sarebbe la palude; il secondo concerne le preferenze, ogni cittadino deve poter scegliere, noi preferiamo i collegi maggioritari; il terzo fa riferimento alle donne, vogliamo mettere una norma sulla parità di genere; infine, abbiamo proposto una norma per evitare la creazione di gruppi parlamentari che si creano dalla sera alla mattina alla Scilipoti”. A seguire, Carlo Vizzini, presidente della Commissione affari costituzionali del Senato, ha parlato poi di legge elettorale, facendo capire che l'accordo tra i partiti ancora non c'è e che martedì prossimo si terrà una conferenza stampa dei capigruppo al Senato.

La Festa nazionale socialista si concluderà domenica 16 settembre, alle 11 con la presentazione del libro di Mauro Terlizzi “Primarie, istruzioni per l'uso” e, poi alle 12, Roberto Biscardini darà i risultati del sondaggio “Le primarie delle idee”, condotto durante la manifestazione consegnando al pubblico accorso dei questionari da compilare.