Niente immissione di iridee sterili, le associazioni di pesca sportiva congelano le richieste ambientaliste fino alla prossima carta ittica
Domenica anche in Umbria, un mese dopo l’avvio in alcune regioni limitrofe, si potrà pescare trote. Un appuntamento al quale però i pescatori umbri arrivano tra malumori e nodi da sciogliere, dopo il mancato parere di Ispra in tempo (che si è trasformato in un “no” di fatto) all’immissione di iridee sterili comunicato dalla Regione in Consulta.
La semina avverrà dunque con le sole specie mediterranea “pure” che si sono riprodotte, con le difficoltà spiegate dalla Regione e le critiche delle associazioni di pesca sportiva sulle modalità con cui sta procedendo il progetto di sostituzione di pesci alloctoni con quelli autoctoni. Al punto da temere che molti pescatori non rinnoveranno la licenza. Perché per i pescatori di pesce sui fiumi umbri, attualmente, ce n’è poco. Diversa, invece, la convinzione di ambientalisti, Università e tecnici della Regione. Comunque, la Regione si è impegnata ad avvertire le associazioni quando avverrà la “mini-semina”.
Quanto alle richieste avanzate da Legambiente di istituire un tratto di protezione sul Corno nei pressi di Biselli (particolarmente adatto alla frega) e di passare da 5 a 2 esemplari (con il limite dimensionale di 22 cm), le quattro associazioni di pesca sportiva (Fipsas, Libera Pesca, Arci Pesca ed Enalpesca) hanno chiesto e ottenuto di congelare tutto fino alla scrittura della prossima carta ittica. Se ne riparlerà, dunque, a fine anno.
Intanto, inizia questa stagione di pesca alla trota, che darà indicazioni sul futuro di questa pratica sulle acque dell’Umbria.
(modificato alle 15.35)